Ok, è andato anche
questo.
I cancelli delTribunale presto saranno serrati, è questione di ore.
Il trasloco di
uffici e incartamenti ne ha sancito la chiusura, fortemente voluta dal governo
centrale manidiforbice e dal telefoninico ministro Cancellieri.
A nulla sono servite
le manifestazioni degli operatori del settore – cortei funebri, a ripensarci –
che si sono visti defraudati della loro ‘casa’.
Men che meno hanno
avuto effetto ricorsi et similia.
Il destino era scritto.
E sembra di
assistere ad un film già visto.
Sì, per ora, compari togati, si va
tutti a Modugno, ma la struttura tutt’altro che spaziosa del vicino centro fa
presagire agevolmente che presto tutto sarà dirottato a Bari.
Ancora una volta,
con le ossa rotte ne esce la nostra città. Non è per farla tragica, ma l’elenco di quel che
abbiamo perduto è ormai infinito.
Ed è quasi
pleonastico qui riproporvelo, vi sia sufficiente rivolgere un pensiero accorato
e malinconico al nostro ospedale e vi basterà per rattristarvi.
Ora, un’altra legge
si annuncia minacciosa come la spada di Damocle su Bitonto: quella sulla
creazione delle Aree metropolitane.
Posto che Metropolisin greco significa Città madre e finora Bari per noi è stata piuttostomatrigna, bisogna realizzare che prima -molto prima, purtroppo- o poi accadrà.
Il
torvo abbraccio del capoluogo sta per stringerci a tenaglia.
San Pio (il
quartiere, non certo Forgione Francesco da Pietrelcina…) è a noi vicino
un affannato respiro.
Il guaio è che, nel
tempo, anche noi abbiamo fatto la nostra parte in questo sfacelo.
Ci siamo impegnati
strenuamente ad impoverirci, a disperdere inesorabilmente le nostre fonti di
ricchezza economica. Con sprezzo del ridicolo, anche in cambio di carriere stellanti, abbiamo barattato di tutto.
Di conseguenza, stiamo smarrendo (o abbiamo di già smarrito?) la nostra identità,
oltraggiando quotidianamente civiltà e memoria.
Così, siamo in
brache di tela.
Come ci presenteremo
all’appuntamento che, quasi certamente, ci trasformerà in una circoscrizione di
Bari?
Abbiamo noi la
storia che ha Carrassi, con tutto il rispetto per Carrassi?
Una cosa è entrare
nella casa barese col vestito migliore, un’altra è farvi ingresso in costume
mestamente adamitico…