Il vescovo mons. Aurelio Marena era legato al giovane Nunzio Sulprizio quale postulatore della sua causa di beatificazione, che morì a soli 19 anni a Napoli a causa di una grave patologia ossea (gamba sinistra), l’allora vescovo bitontino volle favorirne il culto nella diocesi di Bitonto con un gruppo marmoreo a lui dedicato nella Basilica dei Santi Medici.
Fu beatificato alla presenza di tutti i vescovi del mondo riuniti nel Concilio Vaticano II da Papa Paolo VI il primo dicembre 1963 e fu canonizzato da Papa Francesco il 14 ottobre 2018.
Ieri 5 maggio nel calendario liturgico ricorre la memoria di San Nunzio Sulprizio, il parroco-rettore don Gaetano Coviello con dedizione ha pensato bene di abbellire la cappella a lui dedicata nel fa mettere una lampada di vetro con stoppino acceso profumato, simbolo di fede autentica, un panno di seta pregiata di colore bianco, un addobbo floreale ben illuminata dai faretti.
Nella memoria liturgica di San Nunzio Sulprizio sono state celebrate le Sante Messe, i fedeli bitontini durante la Messa prefestiva (sabato sera) e la Messa di mattina hanno ricevuto il sacramento della confermazione (cresima) da mons. Angelo Garofalo vicario episcopale per la scuola e la cultura, che ha portato i cordiali saluti con un abbraccio affettuoso di mons. Giuseppe Satriano arcivescovo di Bari-Bitonto, hanno concelebrato don Gaetano Coviello parroco-rettore e don Tommaso Genchi vicario parrocchiale.
Il già parroco-rettore mons. Francesco Savino vescovo di Cassano all’Jonio e vice presidente della Conferenza Episcopale Italiana curò il triduo in preparazione alla festa di Nunzio Sulprizio con la recita del rosario meditato e le celebrazioni eucaristiche.
In occasione del Giubileo della Misericordia il già parroco-rettore mons. Vito Piccinonna vescovo di Rieti pensò bene di abbellire la cappella eliminando una ringhiera bassa in alluminio dorata, poi nel 2022 fece incastonare alla base del piedistallo del gruppo marmoreo un reliquiario contenente le reliquie, che vennero donate da mons. Domenico Battaglia arcivescovo di Napoli, un frammento osseo e dei fili di capelli, sulla teca ovale con la scritta: “Sancti Nuntii Sulprizio… ex Ossibus… ex Capillis”.
Nel pregevole volume “Il carisma del vescovo mons. Aurelio Marena (1950-1978) nella Basilica Pontificia dei Santi Medici Cosma e Damiano”, l’autore del volume è stato il prof. Giuseppe Cannito presidente emerito dell’arciconfraternita Immacolata Concezione, Patrona di Bitonto, patrocinato dall’arcidiocesi di Bari-Bitonto e dal Comune di Bitonto Assessorato alla Cultura, vengono riportate notizie devozionali, artistiche e architettoniche del gruppo marmoreo raffigurante il giovane operaio Nunzio Sulprizio con il colonnello Felice Wochinger,
Esso è situato nella fiancata laterale lato est, vicino alla porta d’ingresso della Basilica dei Santi Medici, è di una finezza meravigliosa, fu commissionato nel 1973 dal vescovo Marena ed è opera dello scultore Mario Colonna di Bari. Si nota in piedi il giovane operaio in mistico colloquio con Dio, accanto ad un’incudine, in basso poggia sul piedistallo un martello, inginocchiato di fronte a lui in atteggiamento di preghiera c’è il colonnello Felice Wochinger suo protettore, che dagli ospedali degli Incurabili di Napoli negli ultimi anni della vita lo accolse in casa sua e lo trattò come un figlio. Dai loro volti traspare la gioia e la felicità che si prova nel compimento del proprio dovere espressione della volontà divina e mezzo di santificazione.
La città di Bitonto vanta di possedere nella Basilica dei Santi Medici un tesoro d’arte cristiana, in cui riecheggia il pregevole gruppo marmoreo di San Nunzio Sulprizio venerato dai bitontini.
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