I progettisti di Piazza Aldo Moro Domenico Pazienza, Luca Luini e Riccardo Masiero rispondono alla nota di Dino Tafuto, pubblicata ieri sul nostro portale (leggi qui).
Di seguito le loro osservazioni:
Desideriamo in poche righe rispondere alle affermazioni lette ieri mattina sul vostro sito, nel quale, usando toni sensazionalistici, si riportano una serie di inesattezze riguardo il progetto di rigenerazione delle Piazze di Bitonto. Inesattezze riguardanti sia la trasparenza del processo progettuale, sia le caratteristiche tecniche dello stesso. A nostro avviso, le critiche mosse muovono da aspetti meramente politici, con oltretutto l’aggravante di non esserci l’intenzione di approfondire la lettura dei documenti progettuali e di capire i veri aspetti del progetto.
In primis il percorso che ha portato alla progettazione esecutiva di una parte delle piazze di Bitonto trova le sue radici in una competizione internazionale per giovani progettisti, e a partire da quel momento i principali step hanno sempre visto momenti pubblici di condivisione, non da ultima l’Assemblea pubblica di presentazione del progetto del 31 maggio, e la possibilità di condivisione di domande e risposte su un gruppo facebook dedicato, aperto alla cittadinanza, dove vi è sempre stato un dibattito sereno e pronto a rispondere ai cittadini con dati alla mano.
Per quanto riguarda le caratteristiche del progetto si è sempre messa al centro la pedonalizzazione delle piazze, la messa in sicurezza e la continuità dello spazio pubblico, la biodiversità cittadina, con il fine di porre rimedio a quella frammentazione dello spazio pubblico e a quell’assedio di macchine e parcheggi che rende ad oggi strade e piazze poco sicure, scomode e rumorose.
La componente arborea dei lecci secolari, nel caso di Piazza Moro, per altro in parte ammalorata e specie sempre più minacciata da agenti patogeni, è solamente dislocata, sia per permettere alla piazza di riappropiarsi del fronte storico della chiesa e dell’ex convento dei Paolotti, sia per rinforzare l’asse visivo con via Repubblica.
Per la sola Piazza Moro si introdurrà una superficie verde 25 volte maggiore dell’attuale che ospiterà una numerosa varietà di essenze a richiamare il paesaggio delle lame, introducendo biodiversità e superfici permeabili in città.
Gli spazi di seduta per i cittadini saranno dislocati in gran numero e distribuiti in zone protette lungo tutto il progetto, prevedendo sia panchine a blocco semplici, sia combinate con schienale in legno, in numero maggiore rispetto allo stato attuale, introducendo inoltre diverse dotazioni di arredo urbano oggi in parte mancanti o carenti (nuovi lampioni, cestini, dissuasori, rastrelliere, pensiline).