In un mondo in cui i mestieri artigianali rischiano di svanire nel tempo, bisogna “usare le mani per sporcarsele”, recuperando i saperi antichi e ridisegnando il percorso del proprio futuro. Per rendere concreta questa idea, la Cooperativa Sociale Eughenia e la Cooperativa Sociale Michelangelo, cooperativa di tipo ”B”, con la collaborazione del Rotary Club di Bitonto “Terre dell’Olio”, hanno pensato di creare un laboratorio di falegnameria e tappezzeria “Arti e Mestieri” per offrire ai giovani l’opportunità di preservare le tradizioni del loro territorio, trasformandole in attività di lavoro.
La consegna del service è avvenuta mercoledì 25 maggio presso il Centro socio-educativo diurno sperimentale per minori dell’area penale “Chiccolino” in via Sergio Frisicchio, in presenza dei soci Rotariani, della dott.sa Zora Del Buono, assistente della governatrice del distretto Rotary 2120, il dott. Giampiero Viti, presidente del Club Rotary “Terre dell’olio”, la dott.ssa Patrizia Famà, giudice del Tribunale per i Minorenni di Bari, la prof.ssa Rosa Calò, vice sindaco del Comune di Bitonto, la dott.ssa Angela Colaianni e la dott.ssa M. A. Speranza, assistenti sociali del Comune di Bitonto, il dott. Michele Bulzis, presidente della Cooperativa Sociale Eughenia, la dott.ssa Concetta Lepore, coordinatrice del Centro diurno Chiccolino, la dott.ssa Angela Gismondi, assistente sociale dell’ U.S.S.M. Bari e don Vito Piccinonna, rettore della Basilica S.S.Medici.Il progetto, come espresso dal dott. Giampiero Viti “è scaturito dalla sinergia tra il club e la Cooperativa Michelangelo e mira all’inserimento dei giovani all’interno del mondo del lavoro e nasce dall’idea di allestire un laboratorio di falegnameria, tappezzeria e restauro, ove i giovani coinvolti e inseriti nell’attività della Cooperativa, potranno con passione e originalità dare nuova vita a elementi di arredo, mobili e altri oggetti ormai in disuso, attraverso il recupero di antichi lavori artigianali che richiedono manualità, creatività e innovazione”.I materiali utilizzati dai ragazzi sono stati donati dai cittadini o trovati nelle strade della città.Il piano di lavoro si concretizza attraverso la realizzazione e l’allestimento di una bottega dotata delle necessarie attrezzature di lavorazione, donate dal Rotary Club di Bitonto “Terre dell’Olio”, “che, con grande impegno e generosità, ha realizzato iniziative finalizzate per la raccolta dei fondi”, aggiunge il presidente.“In un periodo di crisi economica e di valori – precisa – quest’attività può rappresentare per i giovani della Cooperativa un’opportunità di lavoro e potrà favorire momenti di socializzazione, sana aggregazione e condivisione con il sostegno e il supporto di artigiani, professionisti del settore e architetti”, conclude il dott. Giampiero Viti.
“Il laboratorio offre ai ragazzi una possibilità concreta di sperimentare e crescere – rivela la dott.ssa Patrizia Famà, giudice del Tribunale per i Minorenni di Bari -. Questa iniziativa è la riscoperta di quello che fa parte del patrimonio culturale di questo territorio e, attraverso di essa, viene fuori, non solo la possibilità attraverso una manualità di un caratteristico settore e una specifica cultura, ma anche la possibilità di un’espressione artistica e creativa che è un valore essenziale della fascia d’età a cui si rivolge questo progetto”, conclude.Un’iniziativa “incentrata sui giovani che sono la parte fragile della nostra società, sulle loro energie che vanno incanalate e fatte appassionare a qualcosa che dia motivazioni a vivere in maniera dignitosa e a recuperare uno spazio di vita all’interno della società – esprime la prof.ssa Rosa Calò, vice sindaco del Comune di Bitonto -. Creatività e progettualità sono importanti all’interno di un apprendimento alla vita lavorativa e credo che, con tutte queste premesse messe insieme, la nostra città non possa fare altro che avvantaggiarsi”.
“La struttura, che agisce secondo una logica no profit, è una fucina in continua evoluzione sia dal punto di vista teorico che manuale. Il nostro centro socio-educativo diurno sperimentale per i minori dell’area penale è il primo e penso l’unico in Italia – rivela orgoglioso il dott. Michele Bulzis, Presidente della Cooperativa Sociale Eughenia-. Abbiamo coniato quella che è la tipica forma del centro diurno con la forma della comunità dei minori dell’area penale. E siamo orgogliosi di dirvi che la Cooperativa Eughenia è risultata prima in Europa su 7 progetti europei che sono stati aggiudicati nell’ambito delle politiche di contrasto all’uso delle dipendenze. Inoltre -aggiunge fiero – abbiamo vinto un ulteriore progetto europeo con il carcere di Timisoara (R0) all’interno del quale insegneremo agli educatori e agli operatori della Romania, Polonia e Inghilterra le modalità di inserimento dei minori dell’area penale nel mondo del lavoro”, conclude emozionato.
La giornata non poteva concludersi che con la benedizione alla struttura compiuta da don Vito Piccinonna, tutti insieme con le mani giunte come fratelli.