Ecco una riflessione, al solito profonda e acuta, di Giovanni Vacca, direttore generale della Fondazione Opera Santi Medici, sulla Giornata Mondiale della Gioventù che si è tenuta nei giorni scorsi a Lisbona. “Termina questa tappa e abbiamo preso la strada del ritorno a casa. Ma non riesco a fare un bilancio. Il bilancio si fa con le cose, con i soldi. Per esempio da questo punto di vista il bilancio è, come sempre accade quando esco, molto deficitario: Ho perso la valigia (non per colpa mia) che ho ritrovato, poi la carta d’identità e il mio Oppo Watch. Ma si può fare un Bilancio con i doni di Dio? Credo proprio di no. Si può provare a capire cosa ci portiamo nel nostro zaino della vita come valore aggiunto. Per esempio la #GMG è il luogo degli incontri e delle scoperte di nuove persone o di persone della tua chiesa locale che appena saluti durante l’anno negli incontri diocesani e che si rivelano delle vere scoperte. Ancora la GMG è il luogo dell’ascolto del Papa, delle sue parole giovani per i giovani. Contro ogni mia aspettativa, ho trovato Francesco in grande forma, nonostante gli acciacchi. Grandi sorrisi, parole tenere e ficcanti e poi la sobrietà dei momenti liturgici. Credo che si debba a lui il miracolo di un milione e mezzo di persone che vivono un silenzio meraviglioso per quasi 10 minuti. Forse qualcosa dovremmo imparare da questo. La GMG è anche il luogo di una speranza. Di una Chiesa che smette i panni troppo seri e ingessati e sa indossare un jeans e una t-shirt. Una Chiesa colorata che non disdegna altri linguaggi nella sua Liturgia. Una Chiesa che danza al ritmo del “come ti chiami?”, ” Da dove vieni?”, “Ti aiuto io”. So quanto sia difficile tradurre tutto questo in prassi pastorale, ma tante cose a Lisbona si sono fatte, e si sono fatte davanti al Papa. E i giovani hanno interagito. Si, credo non sia una questione di mode da rincorrere, quanto di sintonizzarsi. Di trovare un canale comune per parlarsi e capirsi. E la GMG lo ha fatto. La GMG è ancora tanto altro. Magari anche qualcosa che non apprezzi molto. Ma sbaglieremmo a dividerci tra i pro/gmg e i contro/gmg. Lo dico da chi non è esattamente un papa Boys e in passato ha sempre snobbato certi eventi di massa. Ma Francesco credo abbia dato un indirizzo interessante da perseguire. Ha messo al centro l’incontro con Cristo. Non ha parlato per nulla di Chiesa, di organizzazione, né di pastorale. Ha presentato Cristo. Sarà importante andare a rileggersi i suoi discorsi nei prossimi giorni. Dunque è possibile fare un Bilancio? Credo davvero di no. E dunque non lo farò. Ma spero senz’altro che possa diventare una opportunità per i nostri giovani, ma soprattutto per le nostre comunità se sapranno capitalizzare questo entusiasmo e questa voglia di essere Chiesa senza mortificarli con dogane e prese di posizioni ormai anacronistiche. La GMG di Lisbona è terminata. Come nell’esperienza della trasfigurazione, dobbiamo ritornare all’ordinario, ma sapendo che siamo fatti per “brillare” per “ascoltare” e “non avere paura”. La GMG è sì terminata. Ma resta tantissimo altro. E il meglio deve ancora venire, se saremo bravi a ad ascoltare cosa hanno da dirci i giovani. Loro che sono l’oggi di Dio. Arriverderci Lisbona e grazie per questa opportunità. P.s. Grazie di cuore a don Michele Birardi. Insieme alla sua equipe di Pastorale giovanile ha organizzato tutto al meglio nonostante qualche falla organizzativa portoghese. Ha fatto la cosa essenziale: fare in modo che i nostri giovani vivessero a pieno questa esperienza senza perdersi nelle chiacchiere. Grazie don Michele. La tua amicizia mi onora”.