Un
professionista che, dapprima, sappia tutelare l’immagine e gli
interessi dell’Azienda, gestisca i rapporti con il personale e con i
terzi in funzione, con cui il clima è bollente da quasi due anni,
dia un adeguato supporto tecnico allo svolgimento da parte del
Consiglio di amministrazione e da parte degli uffici amministrativi
delle ordinarie funzioni di gestione dell’Azienda stessa.
L’Istituto
“Maria Cristina di Savoia”, nel tentativo di risolvere la
gravissima crisi intestina che continua a martoriarlo, corre ai
ripari decidendo di assegnare, per un anno, a un laureato in
Giurisprudenza, «un incarico continuativo di lavoro autonomo ex
art. 2222 c.c. per lo svolgimento delle attività di consulenza e
assistenza legale».
Tale
figura (sul sito del Comune è disponibile l’avviso pubblico), fanno
sapere da piazzale Ferdinando di Borbone, è diventata «necessaria
e improcrastinabile» a causa «dell’aumento del contenzioso
verso i fornitori e verso il personale, determinato anche dalle
difficoltà dell’A.S.P. “Maria Cristina di Savoia” di
provvedere tempestivamente al pagamento delle prestazioni».
Non
da poco è anche l’assenza, in organico, del
direttore generale e del segretario.
La
selezione è rivolta ai singoli professionisti in possesso di partita
Iva, ai laureati in Giurisprudenza, agli iscritti all’albo da almeno
tre anni, che non siano stati destituiti o dichiarati decaduti
dall’impiego in una Pubblica Amministrazione; non abbiano subito
condanne penali passate in giudicato per le quali non sia intervenuta
la definitiva riabilitazione; non si trovino in situazione di
incompatibilità con l’Azienda “Maria Cristina di Savoia”.
Gli
interessati devono presentare entro il 30 dicembre un’apposita
manifestazione di interesse, in carta libera, debitamente
sottoscritta, allegando copia di un documento di riconoscimento in
corso di validità, e il curriculum, debitamente datato e
sottoscritto, da cui si evinca il possesso dei requisiti previsti.
Il
prescelto dovrà, in definitiva, svolgere «attività
di consulenza e assistenza su questioni giuridiche di diritto del
lavoro, civile e amministrativo, nonché in materia di gestione del
personale e dei rapporti di collaborazione in essere tra l’Azienda
e terzi non dipendenti, i rapporti con i fornitori, nonché attività
di supporto tecnico per la ordinaria gestione delle attività in
favore del Consiglio di Amministrazione e degli Uffici
Amministrativi».
La
sua prestazione, in pratica, «consisterà
nella formulazione di pareri scritti oppure orali su questioni che
l’Azienda servizi alla persona potrà proporre verbalmente o in
forma scritta, nella formulazione di interventi difensivi per conto
dell’Asp nella redazione di contratti, nella predisposizione di
delibere, atti monocratici, ordini di servizio e regolamenti, nella
costituzione in giudizio per conto dell’Asp per controversie in
materia di diritto del lavoro, civile e amministrativo».
Il
tutto per uno stipendio di 1.800 euro mensili.
L’Istituto
conferirà l’incarico
previa valutazione dei curricula ed eventuale consultazione diretta
dei potenziali nominandi.