La venerabile confraternita di Sant’Isidoro Agricola è sotto la giurisdizione di monsignor Giuseppe Satriano arcivescovo di Bari-Bitonto, essa è una presenza operosa e propositiva, segna la misura della filiale devozione popolare espressa dai confratelli e consorelle che promuovono la dottrina cristiana.
In un clima festoso ieri mercoledì 15 maggio solennità di Sant’Isidoro Agricolo, patrono degli agricoltori, alle ore 19:00 il parroco don Pierpaolo Fortunato della chiesa di Sant’Egidio Abate e dei Santi Martiri di Abitene ha presieduto la liturgia eucaristica, hanno partecipato con gli abiti confraternali le confraternite di Sant’Isidoro Agricola, Santa Filomena e i fedeli della comunità parrocchiale.
Nell’omelia il padre spirituale ha ribadito: il giorno 15 maggio 1891 è una data importante per la chiesa, perché è stata pubblicata l’enciclica Rerum Novarum da Papa Leone XIII, con la quale per la prima volta la chiesa cattolica prese posizione sulle questioni sociali e fondò la moderna dottrina sociale della chiesa, scegliendo Sant’Isidoro un santo uomo laico che si è sacrificato nel lavoro dei campi. Quando l’8 maggio è stato eletto Papa Leone XIV in riferimento alla straordinaria enciclica Rerum Novarum trasmettendo quello che sarà il suo pontificato.
Al termine della celebrazione eucaristica si è svolta la cerimonia di benedizione dell’antico e prezioso arazzo funebre del XIX secolo (m.2,50 x m.1,10) raffigurante Sant’Isidoro Agricola patrono degli agricoltori. L’arazzo racconta la storia dei bitontini nel XVIII-XIX secolo che si sono affidati al Santo prima della morte per una intercessione nella vita celeste.
L’arazzo tessile è un’opera d’arte iconografica che raffigura la figura di Sant’Isidoro tiene nella mano destra la pala (simbolo dei lavoratori della terra), mentre la mano sinistra è appoggiata al cuore (simbolo d’amore fraterno), sullo sfondo appare una piccola chiesa (simbolo della presenza di Dio), alle spalle del Santo si nota un angelo che spinge un aratro trainano da due buoi per coltivare la terra molto fertile, infine sovrasta il binomio di due colori: del cielo azzurro (divinità) e della terra marrone (mondo agricolo). La centralità dell’arazzo tessile è circondato da decorazioni intrecciati e ricamati a mano con sottili fili tessili d’oro, è custodito gelosamente nella sede confraternale.
Alla cerimonia di benedizione erano presenti Giuseppe Cucinella presidente della confraternita di Sant’Isidoro Agricola, il priore Giuseppe Pierro, il professor Giuseppe Cannito presidente emerito dell’Arciconfraternita Immacolata Concezione Patrona di Bitonto e gli amici delle molteplici realtà ecclesiali e pastorali, poi c’è stato un momento di festa e fraternità nell’atrio della chiesa di Sant’Egidio Abate confinante con il vecchio convento di Sant’Agostino, la serata è stata animata dalla Bassa Musica “Città di Bitonto”.
Un appuntamento importante per la parrocchia di Sant’Egidio Abate sarà lunedì 9 giugno alle ore 19:00 nella Cattedrale di Bari con l’ordinazione diaconale di don Francesco Murgolo dell’imposizione delle mani da parte dell’arcivescovo e la preghiera di consacrazione, e la ricorrenza del 25° anniversario del dono di diaconato di don Gaetano Iuso che opera nella comunità parrocchiale.