La Eos
Corporation ha portato a termine il progetto estivo di “Shopping in famiglia” e già pensa al Natale. L’obiettivo di far
rete fra le diverse attività commerciali della nostra città è stato raggiunto.
Tutti, infatti, hanno compreso la necessità di questo format.
Ufficialmente gli eventi di “Shopping in famiglia” son
partiti il 28 giugno e si son
conclusi il 4 ottobre. E’ giunta
l’ora di tirare le somme. Dunque, ci
sarà un prosieguo? «Si pensa già a Natale –ha
affermato Mohamed Abdellaoui,
project manager della Eos Corporation -.Sono stati proprio gli esercenti a chiedere un prosieguo perché hanno capito
la necessità di far rete fra loro».
E aggiunge: «Nessuno avrebbe offerto il format con i nostri esigui costi. Abbiamo
offerto un servizio per i cittadini di Bitonto che ha attirato gente. Con le
giuste strategie di marketing tutti ne hanno tratto un guadagno».
La Eos
Corporation ha elaborato il progetto sullo stampo americano, creando così un
format che può essere esportato. La collaborazione
con l’amministrazione comunale è stata fondamentale nei finanziamenti. Gli
esercenti, difatti, ringraziano, ma chiedono che questa collaborazione sia
alimentata nel tempo.
«Un grazie sincero
all’amministrazione comunale per il sostegno- ha affermato Abdellaoui -, anche grazie a loro gli esercenti hanno tratto beneficio dal format.
Non dobbiamo fermarci e gli esercenti chiedono un contributo in più da parte
del Comune».
A prescindere dal fine economico, come in ogni cosa, c’è una
risonanza diversa. «C’è un rientro
sociale in tutto quello che facciamo – ci ha risposto Mohamed-, dal momento che
offriamo, come Eos Corporation, lavoro a chi ne ha bisogno. Educhiamo
soprattutto i ragazzi a seguire determinate norme comportamentali e a saper
sfruttare i servizi che offriamo». «Vorrei
puntualizzare che noi della Eos Corporation siamo in 18, insieme ai 62
esercenti con la media di 3 persone ognuno al lavoro, ai 4 dei servizi sociali,
a 2 vigili, 18 addetti all’animazione e sfera artistica, oltre l’indotto dei
professionisti. Una trentina, quindi, oltre noi e gli esercenti».
Ciò vuol
dire che il servizio ha alla base una buona rete lavorativa, che implica anche
la disponibilità ad assumere altro personale necessario. Il
format così ha dei vantaggi in un periodo in cui lavoro non ce n’è o non è mai
abbastanza.
Con “Shopping in famiglia” si è donato ai cittadini sicurezza per la presenza del semplice
movimento nelle strade non più fino alla normale ora di chiusura dei negozi,
cioè le otto. «Tutto è partito a costo 0–ha
dichiarato Francesco Pasculli,
responsabile della comunicazione della Eos Corporation -. Ogni sabato abbiamo migliorato il servizio, che prima non c’era.
Abbiamo creato la necessità e guadagnato fiducia, con la conseguenza di un
aumento del personale nelle diverse attività commerciali».
Ha vinto la sinergia tra gli esercenti. Abbiamo gestito le loro postazioni, facendo in modo che all’investimento fatto corrispondesse un servizio, gestendo l’intermediazione tra pubblico e privato.
Non si può parlare
di “Shopping in famiglia” come un evento fine a se stesso. «Prima il centro era Via Verdi, Corso
Vittorio Emanuele, Via Repubblica e giù di li–ha concluso Cristina Lovascio, responsabile della
comunicazione della Eos Corporation-, ora
si è ravvivato più il borgo antico. Per questo, con “Shopping in famiglia”
abbiamo voluto dare un equilibrio tra tutte le aree della città».
Si
tornerà a fare shopping a Bitonto e non più nei centri commerciali di città
altrui?