“Torni dal lavoro, stanca, la mascherina, i figli da riprendere, la spesa da fare. Parcheggi un attimo e l’auto dopo 20 minuti sparisce.
Il tutto alle 19.10, piena serata, a una settimana da Natale.
Ne è conseguita solita trafila: commissariato, denuncia, foglietto in tasca e qualche imprecazione.
È la seconda auto che mi rubano, non è più possibile vivere in questa città senza la tutela di un bene fondamentale: il proprio patrimonio, della proprietà privata. Di un oggetto, una abitazione, persino di una borsa (e tutto ciò che ne contiene) visto che stanno tornando anche gli scippi“.
È la lettera di una lettrice, l’ennesima che ci arriva e a cui non sappiamo più nemmeno cosa rispondere.