La perdita dei propri cari è già di per sé un evento
traumatico, ma se poi ci si aggiunge la ridicolizzazione o la mancanza di
rispetto nei confronti dei defunti, il dolore non conosce limiti.
È ciò che traspariva dalle poche parole di una nostra
lettrice che ieri ci inviava la foto del cadavere di una donna sostenuto da un
uomo con camice e mascherina, che sembrava divertirsi mentre qualcuno lo
inquadrava con la defunta.
Dopo esserci accertati che la foto non fosse un falso e
che realmente fosse stata scattata nelcimitero di Bitonto, precisamente nella cappella di San Filippo Neri, si è cercato
di saperne di più, andare in fondo alla vicenda e capire anche come sia
possibile che un corpo fosse in
condizioni praticamente quasi intatte e il perché del “gioco” di cattivo gusto.
Un addetto ai servizi cimiteriali ha riferito che lo
scatto, che girava già da un po’ su facebook, risalirebbe probabilmente ad ottobre
o novembre 2014, quando, nell’ambito di lavori di estumulazione ericondizionamento, nella suddetta cappella fu rinvenuta, insieme a tante altre
in quelle condizioni, la salma della donna in foto in stato di mummificazione.
All’origine del gesto probabilmente una “leggerezza”
dell’operatore, probabilmente facente parte della Confraternita di San Filippo Neri,
incaricata di effettuare i lavori, e di chi era con lui e lo riprendeva.
Da parte dei dipendenti comunali che abitualmente
lavorano al cimitero c’è tutta la disponibilità nel dimostrare che la salma,
risalente a circa 60-70 anni fa, sia in buone condizioni e non sia stata in alcun
modo danneggiata dallo scherzo veramente di pessimo gusto e che il “simpatico”
operatore in questione non avesse mai operato prima nel cimitero di Bitonto,
attestando così che quanto sia accaduto è da circoscrivere ad un singolo ed
isolato episodio.
Resta lo sdegno di chi ricorda che oltre un corpo c’è l’anima
e il vissuto di una persona.