Dal segretario di Rifondazione comunista di Bitonto, Dionigi Tafuto, riceviamo e pubblichiamo “Egregio signor Sindaco, le rispondo col rispetto dovuto di una forza politica minore (quasi inesistente) che non conta eletti né incaricati dalla notte dei tempi. È vero, abbiamo partecipato alla conferenza stampa con spirito costruttivo come da lei descritto sul suo articolo. Però, caro Sindaco ci teniamo a ribadire due aspetti magari che le sfuggono: 1) a quella conferenza stampa Rifondazione comunista era la sola forza politica presente a certificare “il fannullonismo politico” dei partiti che rappresentano la sua maggioranza e non solo. Magari se si fosse trattato di una inaugurazione o di un taglio di nastro in molti avrebbero corso per parteciparvi ed alcuni pronti ad indossare se necessario il famoso nastrino. 2) il secondo aspetto tutto politico. Infatti, mentre il sottoscritto ha come informatori/ interlocutori i cittadini che raccontano quanto accaduto negli anni passati relativamente a scelte scellerate come le discariche o a scelte mancate come quelle della perdita di servizi primari, lei invece, altro non fa, che una difesa d’ufficio quarantennale, bocciata elettoralmente, ma ancora evidentemente presente come esempio. Tant é, si ha la netta sensazione che il suo ruolo anche forse come forma mentis sia limitata non già a prevenire attraverso atteggiamenti politici ma a curare perché parla di storie negative già consumate che hanno necessità di ristoro magari anche penale e amministrativo. Diversamente, il mio/nostro atteggiamento è di natura tutta politica: per farle un esempio negli ultimi due anni come un cretino il sottoscritto, armato di fotocopie a mo’ di panino (basta guardare la foto sul frontespizio dell’articolo di Rifondazione comunista, apparso su Dabitonto) ha girato Bitonto rimarcando la pericolosità anche se lieve dell’innalzamento dei tumori venuta fuori dal carteggio dell’Aress. Nell’ultima parte della sua risposta abbiamo apprezzato la volontà di richiedere la cosiddetta “ZONA FRANCA” come un “modus operandi” per tentare di arginare, diciamo noi (diversamente da lei), le inopportune ingerenze e sudditanze rivenienti da scelte politiche esterne al nostro territorio. A questo proposito la frase “Bitonto ha già dato” risulta essere più desueta che scontata. Come ultima cosa non si può non parlare di quella frase “atto d’ amore” ultimamente usata e abusata a sproposito ma che fu coniata da un cittadino poco credente subito ripreso da un parroco nostrano il quale sentenziò della necessità di tale gesto da parte di chi ha delle responsabilità pubbliche alle quali non riesce a dare risposte. AD MAIORA”.