Nell’emergenza della pandemia nelle campagne pugliesi gli agricoltori in Puglia hanno speso oltre 12 milioni di euro di mascherine e gel igienizzanti per mettere in sicurezza gli oltre 100 mila operai agricoli. È quanto ha stimato Coldiretti Puglia, secondo la quale solo il 9% della spesa per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale è stato compensato dal credito d’imposta.
«In questo momento di incertezza per la brusca risalita dei casi di infezione, con la Puglia tra le regioni arancione per ‘uno scenario di elevata gravità e un livello di rischio alto’, è enorme lo sforzo delle imprese agricole per assicurare sicurezza nelle oltre 100mila aziende agricole, stalle e più di 5mila imprese di lavorazione alimentare, dove non si è peraltro mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – si tratta di uno sforzo necessario a garantire sicurezza che va riconosciuto e premiato quando l’emergenza ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza in Puglia che può contare su una risorsa da primato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali».
«Sono stringenti i protocolli adottati dalle aziende agricole – ha aggiunto Muraglia – con un aggravio dei costi per la cartellonistica interna, i termo scanner, i trasporti con la riduzione a tratta del numero di operai condotti nei campi, la formazione, oltre al ridimensionamento degli spazi di lavorazione nelle aziende agroalimentari per garantire le distanze di sicurezza. Un impegno sul fronte della sicurezza a cui gli imprenditori agricoli hanno adempiuto con enorme senso di responsabilità, soprattutto rispetto agli oltre 100mila operai agricoli impiegati nelle campagne pugliesi».
Per questo, secondo Coldiretti, semplificazione e sussidiarietà sono necessarie, soprattutto in questo periodo di emergenza a recuperare lo spread di competitività delle imprese agricole pugliesi, considerato che l’attività legislativa rimanda spesso a provvedimenti amministrativi che alimentano una tecnocrazia insopportabile.