Il Coordinamento delle Associazioni Tecniche (CAT) nasce con l’intento di essere interlocutore privilegiato dell’Amministrazione, una risorsa a cui far riferimento per conoscere le esigenze del territorio, raccogliere le contingenze non palesi e insoddisfatte, cercare vie d’uscita da una crisi che, da troppo tempo, attanaglia l’Italia e la Città.
Ora che qualche barlume di luce sembra cominci a schiarire la nera cappa che, per lungo tempo, ha avvolto il comparto dell’edilizia, sembra assurdo constatare come nessuna iniziativa sia stata finora messa in atto per lenire le dure conseguenze che tutti gli addetti del settore hanno dovuto subire, così come tuttora incomprensibile appare la trattativa riguardante la richiesta di diminuzione degli oneri concessori che, nella nostra Città, sono di gran lunga più esosi rispetto al circondario.
Altrettanto assurdo appare il fatto che il Settore Territorio abbia conservato quasi del tutto il primitivo assetto sia in termini di personale che di dotazioni infrastrutturali. È nei fatti che l’esame delle pratiche edilizie per il rilascio dei permessi di costruire ha accumulato ben un anno di ritardo nonostante la buona volontà dei tecnici istruttori. A dir poco imbarazzanti sono poi i tempi impiegati per istruire i pochissimi piani urbanistici esecutivi presentati negli ultimi anni.
Le varie iniziative messe in atto dall’Amministrazione, quali l’avvio della redazione del PUG (Piano Urbanistico Generale), e a seguire quella del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) e dell’APPEA (Aree Produttive Paesaggisticamente ed Ecologicamente Attrezzate), i radicali cambiamenti avviati nei rapporti con SUE e SUAP, pur se lodevoli, costituiscono un passo troppo lungo se si trascura un aspetto fondamentale che è quello di riorganizzare e rafforzare il Settore Territorio.
Il CAT ritiene che tale Settore, affetto già da problemi che rinvengono da un passato remoto a cui non è mai stata data alcuna soluzione, oggi più che mai debba essere visto come una risorsa importante a cui porre la massima attenzione perché fonte di rilevanti introiti per il nostro Comune e per tutta la filiera del settore edilizio. Ciò che si vuole sottolineare è che attraverso alcune azioni quali, ad esempio, la diminuzione degli oneri, si incrementerebbe il numero delle iniziative immobiliari senza arrecare problemi alle casse comunali, così come la velocizzazione dei rilasci dei permessi di costruire farebbe confluire maggiori risorse in tempi più brevi.
E’ quindi con atteggiamento non critico ma collaborativo, che il CAT ritiene di poter suggerire all’Amministrazione possibili vie d’uscita da alcuni dei problemi evidenziati:
1. Circa l’azzeramento delle pratiche edilizie arretrate e il rispetto dei tempi istruttori di quelle future, si propone che venga individuato un periodo di tempo in cui il personale del Settore effettui straordinari; che venga subito indetta una riunione fra i tecnici istruttori e i rappresentanti del CAT in cui decidere le modalità con cui devono essere presentati i grafici e gli altri elaborati progettuali per essere più intellegibili; inoltre si propone di mettere a regime un appuntamento fra tecnico istruttore e progettista all’ avvio dell’esame della
pratica, così che vengano immediatamente individuati tutti gli eventuali elementi ancora necessari per la formulazione del giudizio sulla stessa;
2. E’ assolutamente improcrastinabile digitalizzare l’archivio delle vecchie pratiche edilizie a cui spesso occorre far riferimento per nuovi interventi edilizi, al fine di eliminare i lunghi tempi di ricerca da parte dei tecnici progettisti e di quelli istruttori; tale ultima richiesta, che riveste particolare importanza anche dal punto di vista storico-archivistico, se particolarmente onerosa per le casse comunali, non necessariamente deve essere fatta in un’unica soluzione ma può cominciarsi partendo dalle pratiche più antiche e soggette ormai a deterioramento con stanziamenti annui di non rilevante entità;
3. Per quanto detto al punto 1, è necessario che venga adottato e approvato un Regolamento Edilizio conforme al nuovo Regolamento Edilizio Tipo (RET); a tal proposito si chiede un incontro di chiarimento con il responsabile del Settore e i tecnici istruttori al fine di concordare una univoca interpretazione delle definizioni anche alla luce di quanto già fatto da ordini e collegi in tal senso;
4. Si rileva ancora il cattivo funzionamento del portale per l’inoltro telematico delle pratiche edilizie che, ancorché non adeguato alla nuova modulistica regionale, non consente tuttora l’invio degli adempimenti e il rilascio del Permesso di Costruire digitale; in tal senso invitiamo l’Amministrazione a mettere in atto tutte le azioni necessarie per risolvere al più presto tali aspetti e che sia istituito per almeno un periodo di sei mesi un numero telefonico a cui far riferimento per la soluzione immediata di problemi e disservizi.
Da ultimo, si vuole evidenziare la necessità del rinnovo dell’elenco dei professionisti, da aggiornarsi ogni anno, a cui attingere per l’affidamento di incarichi di progettazione, direzione lavori, ecc. riguardante i lavori pubblici. I principi di affidamento devono far riferimento alle ultime linee guida emanate dall’ANAC e, nella massima trasparenza, devono osservarsi la turnazione di almeno un anno con pubblicazione dei tecnici incaricati e dei relativi compensi pagati. Sarebbe auspicabile che gli incarichi al di sotto della soglia dei € 40.000,00 vengano fatti con affidamento diretto come fanno anche altre Amministrazioni ed Enti non ricorrendo al massimo ribasso sull’importo di parcella ma pattuendo uno sconto commisurato all’entità dell’importo e complessità dell’opera.
Sarebbe auspicabile, quindi, un incontro fra Amministrazione e tecnici al fine di meglio chiarire quanto sopra anticipato.