Dalla Consulta del Volontariato- Comitato
Consultivo Misto ASL Bari – DSS3 Bitonto Palo del Colle riceviamo e
volentieri pubblichiamo.
“A seguito di una pregressa consultazione con i rappresentanti delle Istituzioni solidaristiche locali, l’Ufficio di Presidenza della Consulta del Volontariato
in rete con il Comitato Consultivo Misto ASL Bari – Distretto 3 – Bitonto-Palo del Colle,
ha acquisito conoscenza ed un quadro generale delle diverse entità di settore e
delle dinamiche in essere, alla
luce anche del grave momento sociale contingente.
Nella precipua vicenda della neo Azienda Servizi alla Persona “Maria
Cristina di Savoia” – ex Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza -,
tuttavia, dopo un silenzio consapevole e vigile nell’attesa di
assistere ad una resilienza di tutti gli attori istituzionali coinvolti, oggi a seguito di ulteriori sollecitazioni mediatiche sentiamo il
dovere di intervenire prendendo le distanze, indignati, dalla rappresentazione
di una comunità disgregata che si autoscredita.
La delusione prende ancor più
perché le diverse dimensioni, i diversi protagonisti della nostra città, anziché
lavorare in sinergia propositiva
per sostenere in modo trasparente, coraggioso ed autorevole una politica
sociale strutturale e lungimirante, si lasciano andare a critiche
e boicottaggi reciproci svilendone le azioni risolutive.
Il classico gioco delle parti: un déjà vuconsueto, stantio, che dà della
comunità di Bitonto una fotografia falsata, non certamente gratificante né
vantaggiosa per il buon esito della vicenda, alla luce delle
difficoltà storiche dell’Ente pubblico di assistenza, protrattesi nell’ultimo
ventennio fino alla recente interruzione dei sovvenzionamenti
istituzionali provinciali che ne garantivano la funzionalità.
La visione distorta rappresentata, dove ognuno fa la sua parte come monade, non può essere più accettata né accettabile, anche solo per il grande
impegno strutturale e di prospettiva profuso in questi ultimi anni, oggi base essenziale per il management futuro.
Prendere decisioni forti e denunciare malesseri è certamente un atto coraggioso
e doveroso, ma scomodo,
necessario tuttavia quale stimolo al buon senso, come farebbe un buon padre di
famiglia, che mette al centro del suo operato il benessere della collettività tutta.
È ora tempo di prendere in carico congiuntamente, in maniera partecipata e
coordinata, le diverse autorevoli dimensioni che ruotano nel territorio insieme
all’A.S.P., nostra importante realtà storica, e sostenere welfare locale, crescita sociale e sanità.
Ed è proprio con questo spirito di appartenenza, nell’assumere ciascuno le
proprie responsabilità di prerogativa,
invitiamo tutti a lavorare in un tavolo congiunto dove poter coniugare con
lungimiranza diritti, assistenza alle fragilità e legalità.
Auspichiamo al management futuro di mostrare pari attenzione alla partecipazione
e continuare con forte determinazione a sostenere
le scelte innovative e funzionali già avviate”.