Doveva essere il Consiglio comunale della
Iuc, Tasi, Tari, Imu e altra bella roba. E in effetti in (gran) parte così è stato. Ma
all’inizio, l’assise fiume svoltasi ieri è stata l’occasione per tornare a
parlare in aula della Città metropolitana, inevitabile dopo gli attacchi e i
controattacchi che hanno caratterizzato le ultime settimane.
A buttare la palla nell’arena è il
capogruppo del Partito democratico Francesco Paolo Ricci che, dopo aver
ricordato le critiche provenienti dal Pd barese per la loro scelta di votare
“no” alla città metropolitana nell’ottobre 2012, si chiede come mai da quella
data il Consiglio comunale non sia stato mai più convocato per capire quali
approcci avere verso il nuovo ente.
Poi l’affondo: «Come farà un primo cittadino a fare il sindaco, presidente dell’Ato, a occuparsi della Conca barese e a presenziare al Consiglio metropolitano? I sindaci non devono entrare
nella città metropolitana sia perché c’è già l’assemblea ad hoc e perché
una volta lì delegheranno tutto ai tecnici».
Polemico anche Christian Farella, che
chiede un Consiglio comunale monotematico sulla questione.
Acceso anche l’intervento del capogruppo
di Forza Italia Domenico Damascelli, che definisce una «porcata perché non
ha un senso logico» la legge che istituisce la Città metropolitana. «Due
anni fa – ricorda l’ex vicesindaco – avevamo detto no alla Città
metropolitana stabilendo anche che avremmo agito in tutti i modi possibili per
non entrarvi. Adesso, invece, c’è soltanto un silenzio assordante da parte di
tutti, e veniamo a sapere che c’è stato un accordo tra segreterie politiche e
non tra Bitonto e gli altri Comuni della Conca barese».
E, poi, ecco arrivare la “novità”, perché
il forzista ricorda come è vero che il ruolo in Consiglio metropolitano sia
gratuito, ma è previsto un rimborso spese. Già, perché spulciando la legge, si
nota come gli incarichi sono a titolo gratuito, «ma restano a carico delle
Città metropolitane gli oneri connessi con le attività in materia di status
degli amministratori relativi a permessi retribuiti, oneri previdenziali,
assicurativi e pensionistici».
Il sindaco Michele Abbaticchio né conferma
e né smentisce («a Bari non è ancora stato deciso questo aspetto»), e
sottolinea ancora una volta come «gli unici modi per uscire dalla Città metropolitana
è che Altamura si dica contraria al progetto in modo tale da uscire dalla ex
Provincia, che altri Comuni della Conca barese come Giovinazzo e Terlizzi
avessero espresso parere contrario, e che la Costituzione dichiari la legge
incostituzionale (e a riguardo c’è un ricorso alla Corte presentato dal
Veneto, ndr) come ha già fatto una volta».
«Io ho provato a candidare un
consigliere – sottolinea spiegando ancora una volta la sua candidatura al
Consiglio metropolitano – ma non avrebbe avuto il consenso necessario».
Abbaticchio, poi, si dice favorevole a un
Consiglio comunale monotematico.
Già, però il problema è capire quando
farlo, perché tra scadenze varie, sedute già convocate, elezione del
Consiglio metropolitano, il tempo scarseggia.
E Bitonto quasi più non galleggia…