Dal Fiduciario Coni per il comune di Bitonto, Nicola Lavacca riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:
In qualità di Fiduciario Coni per il comune di Bitonto, recepisco e trasmetto agli organi di stampa locale i chiarimenti che il presidente del Coni Puglia, Elio Sannicandro, ha illustrato (attraverso un dettagliato memoriale consegnato ai giornalisti) circa presunte irregolarità nelle procedure legate al recupero dello stadio Puttilli di Barletta e della sua pista di atletica denunciate dal quotidiano “La Repubblica – Edizione Bari” (e in forma sintetica riprese da qualche altro organo di stampa), facendo anche riferimento alla gestione della Piscina Comunale di Bitonto.
In particolare il presidente Sannicandro, che ha dato mandato ai legali di procedere con una querela per diffamazione in sede penale e richiesta di risarcimento danno in sede civile al quotidiano la Repubblica e ai giornalisti responsabili degli articoli diffamatori, ha sintetizzato i passaggi tecnico-amministrativi che hanno riguardato l’impianto bitontino.
“La prima questione risale addirittura a circa 4 anni fa e mi è stata mossa in maniera assurda l’accusa di ‘gestione familiare’. Falsità. Il CONI Puglia non ha effettuato alcun affidamento gestionale né ha ‘caldeggiato’ l’affidamento ad alcun parente. Così come nel caso di Barletta non ho affidato alcun incarico di progettazione ad un mio nipote né ho favorito parenti del Segretario o di altri dipendenti. Il CONI Puglia ha gestito la piscina di Bitonto con risultati eccellenti e l’ha definitivamente riconsegnata al Comune nel luglio 2012. Il Comune, in totale autonomia e responsabilità, ha affidato temporaneamente la piscina alla Ssd Acquazzurra che aveva positivamente collaborato negli ultimi anni con il CONI. Nell’aprile 2012 (quasi 2 anni prima dell’esposto del 2013) – sottolinea il presidente – il CONI Puglia aveva comunicato al Comune di Bitonto di lasciare definitivamente ogni impegno gestionale relativamente alla piscina con decorrenza 30/7/2012. A seguito delle insistenze del Comune, che temeva la chiusura dell’impianto, in risposta ad una nota del Sindaco Abaticchio, il Presidente del CONI Puglia riconfermava l’inderogabile decisione di riconsegnare la piscina e consigliava, nelle more che il Comune procedesse ad una gara di affidamento gestionale, di assegnare temporaneamente la piscina ad una società sportiva di nuoto che aveva già collaborato positivamente con il CONI negli anni precedenti. Il Comune decise, in totale autonomia e responsabilità, di affidare la piscina per un periodo limitato alla società sportiva (senza fini di lucro) Acquazzurra nelle more di espletare una procedura di evidenza pubblica. Quindi la decisione, la scelta e l’affidamento sono stati del Comune di Bitonto e non del CONI Puglia che ha riconsegnato l’impianto così come stabilito il 30/7/2012. Ebbene tra i numerosi collaboratori che avevano operato presso la piscina di Bitonto (se ne erano succeduti oltre un centinaio nel corso degli anni) vi erano anche due parenti di un dipendente del CONI. Si tratta, come sanno tutti coloro che si occupano di sport, di collaborazioni saltuarie per prestazioni tecnico-sportive temporanee per importi di poche centinaia di euro al mese.
I collaboratori in generale, ed in particolare le due persone indicate nel titolo giornalistico di Repubblica, non hanno mai fatto parte della società sportiva cui il Comune affidò temporaneamente la gestione. Inoltre la società sportiva ssd Acquazzurra, una volta incaricata della gestione temporanea, aveva ampia facoltà di scegliere, modificare, sostituire o riconfermare singolarmente i vari collaboratori (circa una cinquantina) trattandosi appunto di collaborazioni temporanee. Si evidenzia – conclude il presidente Elio Sannicandro – che nessuno dei collaboratori che hanno operato nelle piscine di Bitonto hanno rapporti di parentela con il sottoscritto. D’altronde è assurdo immaginare che un semplice suggerimento dato al Sindaco di Bitonto per consentire la continuità di funzionamento della piscina e quindi la possibilità di conservare un servizio giudicato di grande rilevanza per la cittadinanza intera, che interessava oltre 50 collaboratori a vario titolo e oltre 1.500 utenti, potesse essere motivato dall’interesse di una o due persone impegnate in collaborazioni precarie con contratti per prestazioni tecnico-sportive temporanee!”.
Il presidente Sannicandro si è detto disponibile a fornire ulteriori chiarimenti sulla gestione della Piscina Comunale di Bitonto, cosa che molto probabilmente avverrà durante una conferenza stampa ad hoc che dovrebbe tenersi in città nei prossimi giorni. Inoltre, Sannicandro ha precisato che “a volte le notizie vengono diffuse in maniera distorta, come’è accaduto in questa particolare circostanza, per la mancata conoscenza del Coni e del sistema sportivo territoriale, incentrato sul volontariato e sulla generosità e passione dei dirigenti sportivi, dei fiduciari, dei collaboratori. Personalmente – ha dichiarato – ho sempre agito con correttezza e nell’ambito delle mie funzioni, anche per quanto riguarda la Piscina Comunale di Bitonto”.