I cinquant’anni dell’Associazione Nazionale Comandanti e Ufficiali di Polizia Municipale sono «un traguardo importante: dopo la sua nascita, a Viareggio, l’associazione ha fatto molta strada e noi aspettiamo da troppo tempo la riforma della legge quadro sulla polizia municipale che risale al 1986. Il rammarico è che nonostante gli inviti fatti al ministro dell’Interno e ai Sottosegretari, si siano soltanto limitati a inviare delle lettere di compiacimento, senza intervenire». Sono le parole del presidente nazionale dell’Ancupm, Diego Porta, già generale della polizia di Roma Capitale, a margine della “duegiorni” di convegno che si è tenuto al teatro “Traetta” di Bitonto.
Un momento di formazione e confronto, che ha visto la partecipazione di importanti esperti del settore, oltre che dei comandanti delle Locali di Venezia, Marco Agostini, Roma Capitale, Mario De Sclavis, Napoli, Ciro Esposito, Bari, Michele Palumbo, del procuratore di Brindisi Antonio De Donno e, per la parte politica, oltre al sindaco Francesco Paolo Ricci, del viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, e del presidente gruppo senatori Pd, Francesco Boccia.
Ciò che è emerso è una polizia municipale profondamente cambiata nel corso degli anni, dalla sua istituzione, «sempre più evoluta e alla ricerca di una equiparazione con le altre forze di polizia – ha spiegato Gaetano Paciullo, presidente della Delegazione Ancupm Puglia -. Sicuramente la legge proposta dal senatore Maurizio Gasparri (Fi), è molto condivisibile perché hanno riconosciuto questo valore particolare della polizia locale. Non è più il tempo del vigile di una volta, ma è una polizia locale presente e presiede i territori».
Alla politica cosa chiedete? «Più attenzione – dice Paciullo -. I corpi si stanno svuotando: è sufficiente guardare questa guardare questa realtà bitontina, dove la legge regionale prevede un numero di 112 vigili e oggi ne conta solo 28. Non si può assolutamente osservare e far osservare le norme non solo del codice della strada, ma del vivere civile, senza presenza continua e costante sul territorio».
Fa eco anche il presidente Diego Porta: «Il personale sarà sempre poco, non sarà mai sufficiente. Ciò su cui dobbiamo puntare è la sua professionalità e la professionalità di chi lo gestisce».
«Nella nostra Regione – non manca di aggiungere il comandante di Bari, Palumbo -, il problema che ci attanaglia è la carenza di organico e la mancanza di rispetto delle regole, che è un po’ l’indole dei cittadini».