Striature
rossastre imbrattano alcuni loculi nel cimitero di Mariotto. Sembra ruggine, ma
non è detto.
E
intanto, nell’incertezza, i familiari si tengono lontani dai loro defunti. Né
più fiori né una carezza al freddo marmo, nell’attesa di capire di che cosa si
tratti.
Eppure,
la preoccupazione di questi mariottani è stata già segnalata ai Responsabili
dei Servizi cimiteriali e alle istituzioni. E non una volta soltanto.
Per
esempio, l’8 dicembre 2013 il custode dei cimiteri delle frazioni ha
indirizzato al Sindaco e all’Ufficio Tecnico del Comune di Bitonto una
relazione, nella quale espone alcune problematiche riscontrate nei due luoghi.
Nel caso di Mariotto, la relazione fa proprio riferimento -in maniera
dettagliata- ad alcune lapidi situate “nell’ultimo
specchio di loculi sul muro di cinta/perimetrale” che presentano macchie
rossastre.
Ed è lo stesso custode ad avanzare l’ipotesi che possa trattarsi di
liquido dovuto a infiltrazioni di pioggia, dal momento che salendo sul terrazzo
ha potuto verificare una grande quantità di acqua ed erbetta.
Ma
come si è proceduto in questi tre mesi?
Ci sono state quantomeno delle
ispezioni per verificare la natura del liquido?
Pare di no, anche perché se all’Ufficio
Tecnico provassimo a chiedere di poter leggere la relazione, ci risponderebbero
che a quel numero di protocollo non corrisponde niente (ma per fortuna c’è
ancora chi conserva la sana abitudine di portare a casa le fotocopie degli
atti).
“All’ufficio mi hanno
detto che la lettera non esiste, ma io sono in possesso di una copia”,
commenta una mariottana costretta a tenersi a distanza dalla lapide di suo padre,
che è la più danneggiata di tutte, “evidentemente
l’avranno buttata in qualche cestino”.
E
continua: “Dal Comune ci hanno detto che sono
disponibili 30.000 euro per i lavori, eppure non stanno procedendo”.
Intanto,
un pezzo di cornicione è venuto giù – anche se non sappiamo se ciò sia da
imputare al liquido di scolo.
Ed è certo che con il tempo, le lapidi di questi defunti
pagate “fior di quattrini” avranno danni consistenti.