Un
posto fisso. Per lo meno al cimitero. Ma soltanto per tutti quei
defunti che da oltre 6 anni riposano in loculi concessi da terze
persone.
La
giunta Abbaticchio sembra abbia preso di petto la questione dei morti
tumulati provvisoriamente “altrove” in attesa di una sistemazione
definitiva, con una delibera che parla chiaro.
Da
un lato, allora, 97 persone morte dal 6 dicembre 2009 ad oggi
potranno finalmente acquisire il proprio loculo e lasciare.
Dall’altro ci sarà la tumulazione negli ossari comunali di 90 salme
inumate da oltre dieci anni, e da spostare necessariamente perché
«la
disponibilità del terreno per le inumazioni si va esaurendo»,
recita l’atto di giunta.
La
svolta arriva al termine di un lungo e non facile processo di
ricognizione straordinaria dei loculi ed ossari oggetto di decadenza,
partito nell’estate di un anno fa ma concretizzatosi fattivamente
qualche mese fa.
Già
da agosto 2014, infatti, «è
stata pronunciata la decadenza della concessione di loculi ed ossari
posti in diversi lotti del cimitero urbano», mentre
è di marzo la richiesta del responsabile del servizio Demografico,
inviata ai custodi del cimitero cittadino, «a
effettuare una ricognizione straordinaria dei loculi ed ossari
oggetto di decadenza, anche alla luce di segnalazioni pervenute, al
fine di verificare eventuali ripristini ed evitare futuri
contenziosi».
Al
termine della mappatura, allora, la decisione.
Quasi
100 persone potranno finalmente riposare nel loro loculo
prestabilito, altre 90 saranno tumulate nell’ossario che gli spetta,
lasciando quelli che hanno avuto in prestito per sei lunghi anni.
Da
Palazzo Gentile fanno sapere, inoltre, che è esclusa «la
richiesta del pagamento della tariffa per le operazioni di
tumulazione nei loculi di sepoltura definitiva, in quanto gli
interessati hanno già pagato le operazioni di tumulazione e la
sepoltura provvisoria è dovuta unicamente alla mancata disponibilità
immediata di loculi comunali».
La
soluzione trovata dall’amministrazione e dal Comune, però, non deve
ingannare. È soltanto una piccola pillola dinanzi all’atavico
problema della mancanza di loculi, ossari e spazi vari per la
sepoltura dei defunti, che va avanti ormai da anni.