Le sezioni
sono quattro: servizio raccolta, spazzamento, raccolta rifiuti
ingombranti, soddisfazione del servizio.
Le domande le
più disparate e semplici. “È a conoscenza di quale azienda
gestisce il servizio di raccolta rifiuti e spazzamento nella sua
città?”. Oppure: “Ritiene che il comportamento dei cittadini sia
importante per la buona riuscita del servizio?“. E ancora: “Che
giudizio dà alla pulizia dei marciapiedi, delle piazze e delle
strade?”, “Che giudizio dà in generale alla pulizia della sua
città?”, “Complessivamente è soddisfatto di come vengono
gestiti i servizi?”.
Dopo
il tentativo dell’anno scorso (purtroppo non riuscito, perché
soltanto in poco più di 200 hanno risposto), torna anche per il 2016
il questionario “QUALITA’ DEI SERVIZI DI IGIENE URBANA”,
da qualche giorno disponibile e compilabile sul sito internet del
Comune (www.comune.bitonto.ba.it),
e con il quale da Palazzo Gentile “interrogano” i cittadini sul
livello di soddisfacimento del servizio della raccolta dei rifiuti.
Il
questionario, in realtà, risponde a una precisa normativa legge
statale – la riforma della Pubblica amministrazione voluta da Renato
Brunetta nel 2009 – secondo cui tutti i Comuni con
una popolazione superiore ai 50mila abitanti deve «raccogliere,
armonizzare e diffondere indicatori sulla qualità effettiva dei
servizi pubblici» attraverso
varie metodologie.
E
dati che, fanno sapere da Palazzo Gentile, servono anche per un
miglioramento in qualità dei servizi offerti.
Rispetto
al 2015 è prevista una grossa novità.
La
serie di domande non si troverà più in formato cartaceo insieme
alle fatture/accertamenti inviate casa per casa, ma si potranno
compilare direttamente online – tutto è rigorosamente anonimo –
stando comodamente seduti a casa.
“Diversamente
dall’anno passato – spiega
l’assessore all’Ambiente, Domenico Incantalupo, – abbiamo
pensato a un questionario più snello, semplice e anche direttamente
più accessibile. Sugli accertamenti di pagamento che invieremo alle
famiglie per la Tari, sarà solo ricordato che sul sito del Comune è
possibile rispondere alle domande. Nel
2015 non è andata molto bene, sia perché hanno risposto in pochi,
sia perché le osservazioni che i cittadini sottolineavano erano più
personali che generali”.