Sembra incredibile quanto corra il tempo in uno spazio intimo di appartenenza.
Un anno fa sei diventata fiore in cielo lasciandoci più soli, eppure in ogni battito di ciglia, in ogni orchestra di ricordi e voci che si susseguono, tu ci sei e continui a dispiegare il cuore.
Restano di te la musica che tanto hai amato, l’amicizia e l’affetto che si propaga all’infinito, il dono del tuo sorriso che oggi continua ad elargire coraggio e speranza.
Non è semplice metabolizzare il dolore, non è facile lasciar andare, eppure quando ci ritroviamo a pensarti familiari, colleghi, amici, si dipinge sul volto una luce diversa.
Quasi fossimo tutti in attesa di sentire ancora le tue dita scivolare divinamente sui tasti del pianoforte o la tua voce giungere agli angeli già in terra.
La tua mamma, quasi novantenne, dallo sguardo di te innamorato, si è prodigata tanto in quest’anno perché nessuno potesse dimenticarti e ci ha ancora una volta dimostrato che l’amore fa miracoli anche dopo, quando il vuoto e il silenzio potrebbero avvolgere il cuore in un laccio.
Lei, no, non si è fermata un attimo!
Ha raccolto i tuoi scritti in un libro pubblicato con la preziosa collaborazione del Prof. Nicola Pice “Vivere di Musica e di Amore” in cui molti hanno raccontato di te.
Ha donato strumenti musicali per la musicoterapia al Laboratorio Musicale “Maria Carmela Panebianco” dell’I.C. Sylos dove hai insegnato per molti anni.
Ha istituito una borsa di studio quinquennale per sostenere gli studi di un’alunna, ha donato il pianoforte verticale al Liceo Scientifico “Galileo Galilei” e il piano a mezza coda al Museo Diocesano “A. Marena”.
È la tua stessa generosità a fluttuare e a trasformare i cuori. Non ci si perfeziona all’amore all’improvviso, si impara ogni giorno a cedere un pezzettino in più di sé per non morire di tristezza e far splendere il sole.
Ad te solo, Altissimo se konfano
Et nullu homo ene dignu te mentovare.
Adoravi il Cantico delle Creature di San Francesco che hai arricchito sapientemente di meravigliose sfumature musicali nel tuo canone a più voci.
Lo ascolteremo presto e sarà un’emozione unica perché avevi lo stesso amore per la natura e per la vita.
La tua creatività ha istituito un ponte che ci legherà sempre sulle ali delicate di un affetto grande, uno di quelli che schiva la bruma e reinventa il sereno in un patrimonio di emozioni sempre nuove.
La tua straordinaria capacità di tendere l’orecchio al mondo… la nostra capacità di sentirti!
Allora, l’alba di un anno fa tinteggiata di un buio cupo ha generato una pluralità di passaggi e di relazioni in un respiro celeste.
Carissima Carmela,
continua a custodirci e a guidarci verso la Presenza, magari in una nuova bottega di suoni, rendici determinati a volerci più bene, riscrivendo i giorni con entusiasmo ed energia.
Sarà un dialogo senza fine il tuo canto. E che si tratti di stelle o di abbracci da espandere o di tenerezze da conservare, limpidamente e a dismisura ti accoglieremo.