Capitalizzare il lavoro svolto, renderlo strutturato e visibile in una prospettiva triennale attraverso un Grand Tour, il viaggio delle conoscenza, delle città incluse nella top ten delle finaliste per diventare Capitale italiana della Cultura 2020. Da qui l’esigenza di arrivare a un Protocollo d’intesa condiviso dai vari Comuni che definisca gli obiettivi delle rete, un programma delle attività e delle specificità da promuovere, progetti di formazione, fino a ipotizzare un bando per individuare un’agenzia che possa investire sul “racconto” del Grand Tour e la costruzione di una rete degli uffici stampa degli enti coinvolti.
È stata questa l’idea più importante emersa nella seconda tappa del percorso intrapreso dalle dieci città finaliste che ha visto la luce ad aprile a Casale Monferrato, e proseguito giovedì e venerdì a Macerata, a Palazzo Buonaccorsi, convocato su iniziativa del vicesindaco e assessore alla Cultura, Stefania Monteverde, che ha guidato e coordinato l’incontro. “Due giorni molto intensi e ricchi, un laboratorio tra comuni che ha dato il via a una infrastruttura culturale per l’Italia, la rete delle piccole e medie città che fanno della cultura un punto di forza per la crescita della comunità – ha affermato l’assessore Monteverde -. È un progetto ambizioso e molto importante perché parte dal basso e dalle città che sono periferiche ma rappresentano l’Italia dei comuni. Mettiamo insieme i giovani, le imprese culturali, gli eventi, le storie di ciascuno per percorrere un insolito Grand Tour dell’Italia”.
Tema del confronto è stato “Una mappa di sviluppo territoriale e progettazione integrata” intorno a cui si è sviluppato un intenso e partecipato dibattito, ricco di contributi, che ha toccato tematiche che hanno visto al centro dello scambio di idee per la creazione della rete della città anche buone pratiche su cui costruire consenso, produzione e condivisione culturale, alleanze economiche con le realtà dei diversi territori. Sottolineata l’esigenza di stringere un rapporto con le varie Regioni di appartenenza e la necessità di contatti con il ministero competente.
Al tavolo dei lavori ha partecipato anche il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, secondo cui “le citta finaliste continuano il loro percorso verso una grande offerta culturale rivolta all’Italia e all’estero.
Per il Sud c’è Bitonto, per Bitonto le nostre realtà turistiche e culturali ma, soprattutto, noi cittadini. Noi cittadini come capacità di accogliere i flussi turistici nel nostro vivere civile la città. Le associazioni, i musei, le cooperative sociali, gli esercenti commerciali nel dare un servizio qualificato e fidelizzare il cliente”.
La prossima tappa di questo percorso delle dieci città finaliste sarà a fine settembre a Nuoro, in Sardegna, dove verrà definito il protocollo d’intesa che ogni Amministrazione dovrà approvare e sottoscrivere, un comune documento di identità che aprirà le porte delle successive fasi attuative della rete.