In
calo per il consumo di stupefacenti, al penultimo posto per le morti di
overdose ma in testa alla classifica per la produzione di cannabis.
È a luci ed ombre il rapporto tra la Puglia e il consumo di droghe,
presentato qualche mese fa dal giornalista di Repubblica Paolo
Berizzi.
Dal
2009 al 2012, infatti, il consumo di sostanze stupefacenti in Puglia è
diminuito del 25%, dato confermato anche dall’analisi delle
acque reflue. Anche la diffusione di Hiv ed Epatite C, in Puglia, «é inferiore
alla media nazionale:
6,5% contro l’8,3% in Italia». Per quanto riguarda «il consumo di
stupefacenti tra le persone di età compresa tra i 15 e i 19 anni, il 77%
dichiara di non aver mai fatto uso di droghe nella sua vita».
Ma
se la situazione relativa al consumo di droghe risulta essere al di sotto dei
livelli di guardia nazionali, preoccupa invece quella che riguarda la loro
produzione. La Puglia infatti nel 2012 si è distinta in assoluto per
la coltivazione
di piante di cannabis, “la cui pericolosità – ha sottolineatoGiovanni Serpelloni, capo del dipartimento Politiche antidroga – è
aumentata perché è stata modificata geneticamente e la percentuale di principio
attivo è più
alta“.
I numeri sono allarmanti, perchè dei quattro milioni e 100mila
piante sequestrate nel 2012 in Italia, quattro milioni sono state
sequestrate nella nostra regione.
Dinanzi
a questa situazione, occorre un lavoro certosino di repressione ma anche di
prevenzione, con iniziative mirate nelle scuole e nei luoghi di formazione.
Lo
sa bene anche il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che su
facebook ha lanciato una campagna di sensibilizzazione.
«Iniziamo
l’unica vera battaglia civile contro questo business, che si alimenta grazie
agli stessi consumatori – afferma il primo cittadino – perchè se
quest’ultimi non ci fossero non ci sarebbero venditori, soldi per le
armi, organizzazioni
di stampo mafioso. Entreremo nelle scuole per parlarne, il nostro teatro
ne parlerà, il nostro comportamento lo dimostrerà.
Fino
ad arrivare a tutti i centri di aggregazione sociali, alla strada e alle
piazze. In assenza di politiche legislative di contrasto, iniziamo dalla
nostra Comunità ad alzare la voce, a chiedere anche una politica
coraggiosa e forze dell’ordine sempre più collegate con la buona Bitonto.
Ovvero con Bitonto».
«Chi
consuma aiuta il colpevole – è l’idea di Abbaticchio – e, perciò, occorre aggredire con i pochi mezzi che abbiamo a disposizione: i poft (Piano
offerta formativa territoriale) nelle scuole, eventi, iniziative nelle piazze
e nei luoghi di aggregazione».