Dopo una breve
pausa ancora una volta allietata dai prodotti offerti dall’Associazione
Mondomani, che promuove il commercio equo e solidale, si riparte con
l’intervento di un pediatra, il dottor Giacomo Toffol, facente parte dell’Associazione
Culturale Pediatri, che subito si scusa per non esser riuscito a trovare un
modo meno inquinante dell’aereo per raggiungere Bitonto dal paese vicino
Treviso in cui lavora. «Fare movimento, – ha affermato il medico – non
vuol dire necessariamente andare in palestra o fare sport, che pure sarebbe
auspicabile, ma vuol dire anche solo mettere in moto il nostro corpo per una
sola ora al giorno, lo si potrebbe fare anche camminando o girando in bici. Si
calcola che il 20, 25% dei nostri bambini non si muova per più di un’ora alla
settimana, cosa che, a lungo andare, influisce sul loro stato di salute, che
risulta sempre più messo a rischio da obesità e diminuzione della densità ossea».
È la volta di Raffaele
Sforza, funzionario dell’Assessorato alle Infrastrutture e Mobilità
Sostenibile della Regione Puglia. L’Italia sembra essere uno dei Paesi
europei maggiormente affezionati alla propria automobile, non a caso, il calo
delle vendite di auto che si è registrato solo negli ultimi anni, a favore di
un incremento dell’acquisto di bici, sembrerebbe legato unicamente alla crisi
che si sta vivendo. A seguire pone l’accento sull’annoso problema dell’occupazione
del suolo pubblico, che certo verrebbe meno se si cominciassero ad usare mezzi
pubblici o bici. «L’utilizzo delle bici è ad oggi ben convenzionato con un
servizio di reti infrastrutturali sempre più all’avanguardia, che rende più
agevole il viaggio a bordo del proprio mezzo».
Altrettanto pratica
e interessante è stata l’analisi di Cosimo Lisi, dottore di ricerca in “Economia applicata” presso
l’Università degli Studi di Bari “A. Moro”, esperto di best practise sulMobility Management. «La crisi, – ha spiegato- può essere
utilizzata come mezzo per valutare il lavoro delle amministrazioni, spingendole
a far di più con minori mezzi». Ha poi analizzato dettagliatamente vari
sistemi già presenti e utilizzati in altri paesi dell’Italia, da cui poter
prendere spunto per organizzare al meglio la nostra città e rendere fruibile lo
spostamento ecosostenibile. «Fantasia e tecnologia possono risolvere
problemi ben radicati nei territori», ha aggiunto.
In ultimo Nello
De Padova, l’autore del libro DePILiamoci, ha dato consigli utili su
come passare dalla cultura del PIL (Prodotto Interno Lordo), alla cultura del
BIL (Benessere Interno Lordo) attraverso pochi e semplici gesti quotidiani da
genitore, cittadino, politico, figlio ed imprenditore. Ha poi chiesto un
impegno concreto da parte dei presenti, per entrare nell’ottica della
decrescita e non della recessione.