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Home » Bitonto, la “Lega Salvini Premier” manifesta vicinanza alle attività produttive colpite dal nuovo Dpcm

Bitonto, la “Lega Salvini Premier” manifesta vicinanza alle attività produttive colpite dal nuovo Dpcm

Dopo il primo lockdown, “Lo sforzo compiuto da ristoratori, baristi e gestori di palestre e centri estetici non solo non è stato premiato ma anzi criminalizzato”

Lucia Maggio by Lucia Maggio
27 Ottobre 2020
in Cronaca
Bitonto, la “Lega Salvini Premier” manifesta vicinanza alle attività produttive colpite dal nuovo Dpcm
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“Il nuovo Dpcm del Governo Conte, in palese dispregio del doveroso equilibrio e del buonsenso necessario per garantire non soltanto l’obbligatoria tutela della salute ma la altrettanto imperativa tutela del lavoro, ha palesato ancora una volta la “sovietizzazione” del nostro esecutivo con la conseguente deriva autoritaria del sistema democratico.

 Le odierne restrizioni portate dall’ennesimo DPCM, slegate da qualsiasi analisi di dove si sviluppa il contagio, determineranno inevitabilmente la scomparsa e il dissolvimento di migliaia attività economiche, senza alcuna distinzione tra chi ha investito per rispettare le norme anti-covid e chi non lo ha fatto.

 È opportuno, infatti, ricordare che alle attività produttive, dopo la chiusura primaverile, veniva chiesto di effettuare degli investimenti affinché potessero garantire il giusto rispetto delle norme sanitarie e consentire la loro riapertura. Fatto tutto questo, oggi si torna indietro nel tempo come se i sacrifici richiesti non siano serviti a nulla. Tutte le precauzioni poste in essere dagli operatori non sono state minimamente prese in considerazione e lo sforzo compiuto da ristoratori, baristi e gestori di palestre e centri estetici non solo non è stato premiato ma anzi criminalizzato, con la ineluttabile conseguenza che piccole e medie attività, anche a conduzione familiare, rappresentate da giovani volenterosi che hanno trovato la forza di costruire un’attività ed un futuro per sè stessi e i propri figli, non avranno la forza di rinascere dopo l’ennesimo tsunami portato dall’ultimo infausto decreto Conte.?

 Per questi motivi, la sezione di Bitonto della Lega per Salvini premier manifesta la propria vicinanza a tutte le attività produttive del territorio colpite da un provvedimento così criminale con l’impegno a proporre tutte quelle iniziative che possano supportare e rivitalizzare la comunità bitontina, ancora una volta così inopinatamente colpita.

La Lega di Bitonto è in piena sintonia con quanto dichiarato dal Primo Cittadino al quale chiede un confronto sul difficile momento che gli esercenti bitontoni stanno attraversando e i cui sacrifici non sono, forse, intesi da chi dovrebbe gestire l’economia dell’intero Paese.

 

Pertanto, la Lega di Bitonto chiede al Sindaco di adoperarsi affinché pretenda dal Governo centrale aiuti concreti per limitare fortemente la tassazione locale per le parti impattate dal mini-lock-down”.

“Il nuovo Dpcm del Governo Conte, in palese dispregio del doveroso equilibrio e del buonsenso necessario per garantire non soltanto l’obbligatoria tutela della salute ma la altrettanto imperativa tutela del lavoro, ha palesato ancora una volta la “sovietizzazione” del nostro esecutivo con la conseguente deriva autoritaria del sistema democratico.

 Le odierne restrizioni portate dall’ennesimo DPCM, slegate da qualsiasi analisi di dove si sviluppa il contagio, determineranno inevitabilmente la scomparsa e il dissolvimento di migliaia attività economiche, senza alcuna distinzione tra chi ha investito per rispettare le norme anti-covid e chi non lo ha fatto.

 È opportuno, infatti, ricordare che alle attività produttive, dopo la chiusura primaverile, veniva chiesto di effettuare degli investimenti affinché potessero garantire il giusto rispetto delle norme sanitarie e consentire la loro riapertura. Fatto tutto questo, oggi si torna indietro nel tempo come se i sacrifici richiesti non siano serviti a nulla. Tutte le precauzioni poste in essere dagli operatori non sono state minimamente prese in considerazione e lo sforzo compiuto da ristoratori, baristi e gestori di palestre e centri estetici non solo non è stato premiato ma anzi criminalizzato, con la ineluttabile conseguenza che piccole e medie attività, anche a conduzione familiare, rappresentate da giovani volenterosi che hanno trovato la forza di costruire un’attività ed un futuro per sè stessi e i propri figli, non avranno la forza di rinascere dopo l’ennesimo tsunami portato dall’ultimo infausto decreto Conte.?

 Per questi motivi, la sezione di Bitonto della Lega per Salvini premier manifesta la propria vicinanza a tutte le attività produttive del territorio colpite da un provvedimento così criminale con l’impegno a proporre tutte quelle iniziative che possano supportare e rivitalizzare la comunità bitontina, ancora una volta così inopinatamente colpita.

La Lega di Bitonto è in piena sintonia con quanto dichiarato dal Primo Cittadino al quale chiede un confronto sul difficile momento che gli esercenti bitontoni stanno attraversando e i cui sacrifici non sono, forse, intesi da chi dovrebbe gestire l’economia dell’intero Paese.

 

Pertanto, la Lega di Bitonto chiede al Sindaco di adoperarsi affinché pretenda dal Governo centrale aiuti concreti per limitare fortemente la tassazione locale per le parti impattate dal mini-lock-down”.

“Il nuovo Dpcm del Governo Conte, in palese dispregio del doveroso equilibrio e del buonsenso necessario per garantire non soltanto l’obbligatoria tutela della salute ma la altrettanto imperativa tutela del lavoro, ha palesato ancora una volta la “sovietizzazione” del nostro esecutivo con la conseguente deriva autoritaria del sistema democratico.

 Le odierne restrizioni portate dall’ennesimo DPCM, slegate da qualsiasi analisi di dove si sviluppa il contagio, determineranno inevitabilmente la scomparsa e il dissolvimento di migliaia attività economiche, senza alcuna distinzione tra chi ha investito per rispettare le norme anti-covid e chi non lo ha fatto.

 È opportuno, infatti, ricordare che alle attività produttive, dopo la chiusura primaverile, veniva chiesto di effettuare degli investimenti affinché potessero garantire il giusto rispetto delle norme sanitarie e consentire la loro riapertura. Fatto tutto questo, oggi si torna indietro nel tempo come se i sacrifici richiesti non siano serviti a nulla. Tutte le precauzioni poste in essere dagli operatori non sono state minimamente prese in considerazione e lo sforzo compiuto da ristoratori, baristi e gestori di palestre e centri estetici non solo non è stato premiato ma anzi criminalizzato, con la ineluttabile conseguenza che piccole e medie attività, anche a conduzione familiare, rappresentate da giovani volenterosi che hanno trovato la forza di costruire un’attività ed un futuro per sè stessi e i propri figli, non avranno la forza di rinascere dopo l’ennesimo tsunami portato dall’ultimo infausto decreto Conte.?

 Per questi motivi, la sezione di Bitonto della Lega per Salvini premier manifesta la propria vicinanza a tutte le attività produttive del territorio colpite da un provvedimento così criminale con l’impegno a proporre tutte quelle iniziative che possano supportare e rivitalizzare la comunità bitontina, ancora una volta così inopinatamente colpita.

La Lega di Bitonto è in piena sintonia con quanto dichiarato dal Primo Cittadino al quale chiede un confronto sul difficile momento che gli esercenti bitontoni stanno attraversando e i cui sacrifici non sono, forse, intesi da chi dovrebbe gestire l’economia dell’intero Paese.

 

Pertanto, la Lega di Bitonto chiede al Sindaco di adoperarsi affinché pretenda dal Governo centrale aiuti concreti per limitare fortemente la tassazione locale per le parti impattate dal mini-lock-down”.

“Il nuovo Dpcm del Governo Conte, in palese dispregio del doveroso equilibrio e del buonsenso necessario per garantire non soltanto l’obbligatoria tutela della salute ma la altrettanto imperativa tutela del lavoro, ha palesato ancora una volta la “sovietizzazione” del nostro esecutivo con la conseguente deriva autoritaria del sistema democratico.

 Le odierne restrizioni portate dall’ennesimo DPCM, slegate da qualsiasi analisi di dove si sviluppa il contagio, determineranno inevitabilmente la scomparsa e il dissolvimento di migliaia attività economiche, senza alcuna distinzione tra chi ha investito per rispettare le norme anti-covid e chi non lo ha fatto.

 È opportuno, infatti, ricordare che alle attività produttive, dopo la chiusura primaverile, veniva chiesto di effettuare degli investimenti affinché potessero garantire il giusto rispetto delle norme sanitarie e consentire la loro riapertura. Fatto tutto questo, oggi si torna indietro nel tempo come se i sacrifici richiesti non siano serviti a nulla. Tutte le precauzioni poste in essere dagli operatori non sono state minimamente prese in considerazione e lo sforzo compiuto da ristoratori, baristi e gestori di palestre e centri estetici non solo non è stato premiato ma anzi criminalizzato, con la ineluttabile conseguenza che piccole e medie attività, anche a conduzione familiare, rappresentate da giovani volenterosi che hanno trovato la forza di costruire un’attività ed un futuro per sè stessi e i propri figli, non avranno la forza di rinascere dopo l’ennesimo tsunami portato dall’ultimo infausto decreto Conte.?

 Per questi motivi, la sezione di Bitonto della Lega per Salvini premier manifesta la propria vicinanza a tutte le attività produttive del territorio colpite da un provvedimento così criminale con l’impegno a proporre tutte quelle iniziative che possano supportare e rivitalizzare la comunità bitontina, ancora una volta così inopinatamente colpita.

La Lega di Bitonto è in piena sintonia con quanto dichiarato dal Primo Cittadino al quale chiede un confronto sul difficile momento che gli esercenti bitontoni stanno attraversando e i cui sacrifici non sono, forse, intesi da chi dovrebbe gestire l’economia dell’intero Paese.

 

Pertanto, la Lega di Bitonto chiede al Sindaco di adoperarsi affinché pretenda dal Governo centrale aiuti concreti per limitare fortemente la tassazione locale per le parti impattate dal mini-lock-down”.

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