“Avverti, o generale, a non oltraggiare questa città, perché è sotto la mia protezione e i cittadini sono figli miei…Bitonto è la pupilla dei miei occhi“, e perfino il cavallo del generale Montemar si prostrò dinanzi alla Beata Vergine.
La meravigliosa Immacolata dal volto bruno, “nigra sum sed formosa”, e la sua apparizione hanno fatto la storia di questa città, tramandata di generazione in generazione, nella memoria e sulla bocca di tutti.
Non esiste bitontino ignaro di quella Battaglia e ogni madre la racconta al suo bambino, ogni nonna ai suoi nipoti e ogni volta, di bocca in bocca il fatto si fa diverso.
A volte risulterà sfumato dalla memoria stanca di un nonno, altre preciso e dettagliato dal racconto di un padre fiero e spavaldo come fosse stato tra i soldati e, altre ancora, confuso e rappezzato dal ricordo di un fratello maggiore che forse quella gran bella storia, non l’aveva ascoltata proprio bene…
Ma sarà sempre appassionante e ognuno farà tesoro di quel racconto e lo custodirà per sempre con la testa un po’ più pesante e il cuore leggero di chi si sente amato da un pezzo di cielo, perché in fondo in ogni momento, volgendo gli occhi a quel manto di stelle che ogni sera accende la piazza, le nuvole continueranno a disegnare quel cavallo inginocchiato al cospetto della nostra meravigliosa e ammaliatrice città…