di MICHELA RUBINO – C’è un modo speciale di celebrare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: ascoltare la voce dei bambini, riconoscerne il valore e dare loro spazio per esprimersi. Questo è ciò che è accaduto ieri mattina nell’Agorà dell’istituto comprensivo V. F. Cassano – A. De Renzio di Bitonto, dove si è svolta la prima assise del consiglio scolastico delle bambine e dei bambini, in occasione della Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Un evento straordinario, che ha trasformato la scuola in un laboratorio vivo di democrazia, condivisione e speranza per il futuro.
Ad accogliere i protagonisti assoluti è stato il dirigente Angelo Panebianco che ha voluto celebrare un momento storico per la comunità scolastica, ricordando che imparare dai più piccoli non è solo un dovere, ma anche un privilegio: “Oggi dimostriamo che i bambini non sono solo il nostro futuro, ma il nostro presente. La loro capacità di guardare il mondo con semplicità, autenticità ed entusiasmo è una lezione che ogni adulto dovrebbe portare nel cuore”.
L’iniziativa, nata lo scorso anno sotto la guida dell’ex dirigente Saverio Pansini, ha ripreso forma con ancora più energia e convinzione. Ma prima che l’Agorà della scuola si trasformasse in un palcoscenico di giovani proposte, l’assessore alla Pubblica Istruzione, Christian Farella, ha voluto lanciare un messaggio profondo: “Non abbiate paura di condividere con noi adulti le vostre idee. Sono preziose, e il vostro sguardo sul mondo è qualcosa che noi grandi dobbiamo imparare ad ascoltare con empatia”. Il valore formativo di giornate come questa è stato messo in luce dalla vicesindaca, Marianna Legista: “Non sono solo un’occasione per celebrare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ma un’opportunità per insegnare ai bambini cosa significa essere cittadini. La democrazia, il rispetto reciproco e la capacità di esprimere le proprie idee sono lezioni che porteranno con sé per tutta la vita”.
Il sipario si è alzato sui compagni eletti al consiglio scolastico il 1 giugno 2024, i quali, uno dopo l’altro, hanno esposto diverse alternative per rivoluzionare il modo di fare e vivere la scuola. Tra queste, una mensa per migliorare la convivialità, un laboratorio di scienze per scoprire il mondo attraverso esperimenti, l’introduzione di una seconda lingua straniera, l’allargamento degli spazi verdi per una ricreazione più piacevole e un’aula di musica e disegno per far emergere talenti nascosti.
Dopo un lungo applauso, i bambini sono stati chiamati a esprimere le loro preferenze, momento che ha catturato l’attenzione di tutti. Un inaspettato pari merito ha richiesto un sorteggio, condotto con trasparenza e semplicità: due bigliettini sono stati inseriti in un cappellino e una piccola alunna di prima elementare ne ha estratto uno, decretando il nuovo presidente. Con grande maturità, il neo-eletto ha ringraziato: “Grazie a chi mi ha votato, ma soprattutto a chi non l’ha fatto. Il mio impegno sarà per tutti voi”.
In ogni parola, gesto e sorriso dei bambini c’era la dimostrazione che la democrazia si impara facendo, e che le loro idee, pure e autentiche, possono illuminare il cammino di tutta la comunità. Ne è simbolo tangibile il giornalino scolastico, interamente scritto e disegnato dai piccoli autori e autrici.