Una allegra e tranquilla
serata estiva si è respirata qualche sera fa ai Giardini pensili con uno spettacolo di
marionette sulla famosissima storia de “la Bella e la Bestia” dedicato ai più
piccoli, curato da Maria Giaquinto e Giuseppe De Trizio dell’associazione
musico-teatrale Radicanto di Bari.
Grande è stata la
partecipazione dei bitontini, accorsi in massa ad assistere allo spettacolo (a
ingresso libero) occupando tutti i duecento posti a sedere, le panchine e lo
stesso spazio verde. Lo spettacolo ha accattivato l’attenzione di piccoli e
grandi, riscuotendo un notevole successo, come del resto era prevedibile data
la storia rappresentata e la location.
Peccato però che a fine
serata gli operatori a cui è affidata la gestione dei Giardini pensili si sono
trovati di fronte uno spettacolo “bestiale”: la bellezza del Giardino, tanto
esaltata nel corso della settimana appena trascorsa da migliaia di visitatori,
è stata deturpata da cartacce, residui di cibo, fazzoletti per il naso, cicche
di sigaretta, bottiglie di plastica, tutti sparsi sul verde.
È lecito dunque, ancora
una volta, interrogarsi sulla giusta pretesa dei cittadini di avvalersi del
diritto di usufruire di un bene comune, rimasto a lungo chiuso, e di lamentarsi
di non aver potuto accedervi nella serata inaugurale, pretesa che si scontra
col contravvenire ai doveri stessi della cittadinanza e della convivenza
civile, riducendo il Giardino a un immondezzaio.
Il messaggio de “la Bella e la Bestia”, a
quanto pare, non è stata colto da tutti: se non si ha cuore e cura di
rispettare una bellezza naturale tangibile come i “nuovi” Giardini pensili,
può, nella Bitonto, nell’Italia, nel mondo del 2013, riconoscersi “la vera
Bellezza nascosta nel cuore” [cit. J.M. Leprince
de Beaumont, La Bella e la Bestia- 1756, traduzione di Carlo Collodi (1875)]?