Ma a
Bitonto il baratto amministrativo s’ha da fare oppure no?
La
domanda ce la siamo posta (“daBITONTO” n°294 – Agosto 2015)
– insieme agli altri media locali – già la scorsa estate,
allorché abbiamo segnalato che grazie al decreto “Sblocca
Italia” del novembre 2014, i Comuni potevano giocarsi questa
possibilità.
Altrimenti
detto: “I Comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le
condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati
da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al
territorio da riqualificare».
Che
significa? Chi ha difficoltà a far quadrare i conti, e per esempio
non ha i soldi per pagare Imu o Tasi, in questo modo potrebbe saldare
i suoi debiti col Comune, rendendosi utile alla comunità locale.
Gli
interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione,
l’abbellimento di aree verdi, piazze e strade o interventi di
decoro urbano, di recupero e riuso, la pulizia dei litorali, dei
boschi, l’imbiancatura di aule scolastiche e tanti altri piccoli
utili lavori che si rendono necessari e talvolta urgenti nelle
strutture della pubblica amministrazione, ma che non si possono
eseguire per mancanza di manodopera.
In
base al tipo di intervento, spetta poi all’ente decidere se ridurre
del tutto o in parte alcune tasse.
Ebbene,
ascoltando i vertici politici cittadini, sembrava che la cosa
interessasse davvero. Sia il sindaco Michele Abbaticchio che
l’assessore al Welfare Francesco Scauro erano possibilisti. “E’
una idea che abbiamo preso in esame, e capiremo come muoverci dopo il
bilancio”.
Il
bilancio di previsione 2015 è stato approvato a settembre, ma la
questione non è stata affrontata. In quell’occasione anche il consigliere Christian Farella (Gruppo misto) aveva invitato l’amministrazione a dotarsi di questo strumento, senza tuttavia ottenere risposta.
Nel frattempo, altri Comuni
dell’area metropolitana già avevano messo in campo le prime misure.
Alla
lunga lista, poi, si sono aggiunti di recente Bisceglie e Bari, che
nei giorni scorsi hanno compiuto i primi passi.
Nella
città del sindaco Francesco Spina, infatti, la giunta municipale
qualche settimana fa ha approvato il Regolamento per il baratto
amministrativo, rielaborando addirittura una bozza presentata dal
Movimento 5 stelle.
Nel
capoluogo, invece, l’esecutivo guidato da Antonio Decaro ha fatto la
stessa cosa, su proposta dell’assessore al Bilancio Dora Savino.
A
Bari potranno
usufruire del baratto amministrativo i cittadini maggiorenni,
singolarmente o associati in comunità stabili e giuridicamente
riconosciute, titolari di una propria distinta posizione tributaria
per un importo annuale non inferiore a 300 euro, che abbiano un
indicatore ISEE non superiore a 20mila euro.
Lo
schema di regolamento è già stato sottoposto all’attenzione dei
Municipi, e il prossimo passo sarà sottoporlo alle commissioni e al
Consiglio comunale per poi procedere con la pubblicazione
del bando che
permetterà ai cittadini di candidarsi alla sperimentazione.
E
a Bitonto che si fa? Risposte concerte ed esaustive non esistono, ma
alcune voci provenienti da Palazzo Gentile fanno capire che tutto è
rimandato all’analisi e alla discussione del bilancio di previsione
2016, soltanto qualche giorno fa arrivato all’attenzione della giunta
cittadina.
Sarà
davvero così?