Sono tornati a scioperare i dipendenti dell’Asv, dopo la prima manifestazione di metà ottobre. I lavoratori hanno incrociato le braccia per la seconda volta e promettono che, in caso di mancato ascolto, torneranno a farlo per altre due giornate in data ancora da stabilire. I sindacalisti della Cgil contestano il rinvio al 2020 dell’incontro sindacale sugli straordinari. Raccolgono, inoltre, le rimostranze dei dipendenti dell’Azienda Servizi Vari che lamentano di essere costretti a lavorare con mezzi aziendali che sono insufficienti e spesso inutilizzabile per frequenti riparazioni, oltre al chiarimento delle percentuali dei somministrati.
«Non ci resta che portare avanti, una protesta chiara e netta, per la tutela dei lavoratori. Le maestranze chiedono che se non ci sono risposte da parte del Cda si proclameranno altre due giornate di sciopero» si legge nel comunicato diffuso dal sindacato.
Sui lavoratori, intanto, pesa ancora la paura per il proprio futuro dettata dall’incertezza sull’esito della questione Sanb. Manca solo Corato, ormai, tra i Comuni che devono ancora approvare la ricapitalizzazione. Decisione che si sarebbe dovuta prendere il 6 novembre scorso, ma che è stata rimandata a domani. Sperano che la Sanb parta, ma temono che l’esito sia diverso e non sono del tutto fiduciosi: «Speriamo che il progetto della Sanb vada in porto, perché parliamo di un ambito territoriale di circa 250mila persone che si aspettano un servizio adeguato».
«L’amministrazione comunale si è impegnata a convocarci dopo l’incontro tra i sindaci dell’Aro Bari 1. Si dice dalla nostra parte e ha anche negato che ci sia stato un dialogo con il Cda dell’Asv» aggiunge Antonio De Leo, coordinatore Fp CGIL Bari, riferendo quel che è venuto fuori dal dialogo con il sindaco e con la giunta comunale: «I lavoratori denunciano la violazione delle norme contrattuali, la violazione delle norme sugli straordinari e il mancato confronto tra l’azienda da una parte e lavoratori e sindacati dall’altra, rimandato al prossimo anno. Denunciano, inoltre, il superamento del tetto massimo delle assunzioni di lavori interinali».
«Per la prima volta, stiamo facendo uno sciopero non per noi, ma per i cittadini, in quanto chiediamo i mezzi adeguati per poter svolgere un servizio all’altezza delle loro aspettative» afferma, invece, Giuseppe Romito, segretario regionale Fiadel Bari. Parere condiviso anche dai lavoratori.