Sarebbero 40, al momento – secondo i dati forniti dalla Asl durante la riunione del Centro Operativo Comunale, convocato dal Commissario prefettizio di Palo del Colle Rossana Riflesso – i casi riscontrati alla Siciliani Spa sui primi 110 tamponi effettuati. Si tratta di dipendenti di dieci città dell’area Metropolitana di Bari: 2 di Grumo, 1 di Santeramo, 2 di Toritto, 3 di Bari, 1 di Binetto, 3 di Altamura, 2 di Modugno, 1 di Bitonto, 2 di Bitritto, 1 di Acquaviva e ben 16 di Palo del Colle. Per la maggior parte sono tutti del settore macellazione, solo un caso (residente ad Acquaviva) è stato registrato in un altro settore dell’azienda. “Sono pessimista, ma aspettiamo l’esito dei 400 tamponi”, ha commentato Pasquale Drago, dirigente del Servizio Igiene e Sanità Pubblica della Asl di Bari. “Sulla chiusura – insiste Drago – si deciderà dopo l’analisi dei tamponi”. Nemmeno il commissario Riflesso può emettere ordinanze sulla chiusura al momento: “Se i casi dovessero aumentare, mi prenderò la responsabilità e farò in modo che lo stabilimento chiuda. Ho chiesto – ha precisato la Riflesso – che mi vengano consegnate le relazioni della situazione sanitaria. Da quanto sappiamo, inoltre, la Procura non ha avviato nessuna inchiesta su quello che sta accadendo”, ha precisato. “E’ necessario si proceda alla chiusura immediata per tutto il tempo necessario alle verifiche del caso”– scrive in una nota, invece, la deputata bitontina Francesca Ruggiero. “Avevamo chiesto chiarezza e tempestività, ma dopo la conferenza del COC di ieri, sembra si brancoli nel buio: tentennare è pericoloso”. “Resta poi – continua la pentastellata -, la confusione per cui l’azienda rivendica di aver programmato i tamponi a proprie spese, mentre il direttore Drago ha sottolineato che i tamponi non possono essere venuti a privati e sono messi a disposizione dal Dipartimento di Prevenzione”. “Ci siamo trovati di fronte a tanta confusione persino sulle cifre e questo rischia di ingenerare paure e dubbi nei cittadini, desiderosi di un approccio chiaro e trasparente: per questo giorni fa ho scritto a Guardia di Finanza, Ispettorato del Lavoro e Prefettura, perché eseguissero sopralluoghi e verifiche”. Alla preoccupazione si aggiunge anche il consigliere regionale Peppino Longo: “Sono determinato nel chiedere alla Protezione Civile e alla Asl una serie di interventi a tappetto per tracciare gli spostamenti del personale e per prevenire il diffondersi della malattia tra i familiari, i conoscenti e le intere comunità di appartenenza“.