Di seguito riportiamo l’interrogazione che il consigliere regionale Mario Conca (M5S) ha presentato per alcuni chiarimenti sull’ASP Maria Cristina di Savoia.
Su sollecitazione del portavoce M5S alla Camera Francesco Cariello e del consigliere comunale di Bitonto Dino Ciminiello, ho depositato un’interrogazione indirizzata all’assessore alla Sanità Michele Emiliano per chiedere quali misure intenda intraprendere il Governo regionale per rispondere alle esigenze dei lavoratori dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Maria Cristina di Savoia di Bitonto, senza stipendio da due anni e se la Regione intenda esercitare i poteri di vigilanza e sostitutivi previsti dalla normativa regionale, per tutelare e valorizzare la struttura.
L’ASP Maria Cristina di Savoia, svolge funzioni di assistenza per i minori a rischio di devianza, per i nuclei familiari in difficoltà e per le persone in condizioni di fragilità e vive da tempo una situazione, a livello di organico e di struttura, assai critica sul fronte finanziario e debitorio, con un ingente passivo sia verso i dipendenti sia verso i fornitori. La legge regionale n. 15/2004 all’art. 39 stabilisce che “La Regione, tramite l’Assessore regionale al ramo, esercita il potere di vigilanza sull’amministrazione e sulla gestione delle aziende e che in caso di inosservanza delle disposizioni statutarie e di legge, si possa ricorrere alla nomina un Commissario che provvede in via sostitutiva”.
Vogliamo sapere perché la Regione non abbia ancora esercitato il potere di vigilanza che la legge Le attribuisce, e chiediamo che si proceda immediatamente alla verifica delle attività svolte dall’ASP e alla eventuale nomina di un Commissario che possa finalmente dare una risposta alle richieste dei lavoratori. Si tratta di persone che dobbiamo ringraziare per la loro professionalità, e che hanno bisogno di risposte sul loro futuro. La Regione non può continuare a ignorarli.
La stessa legge stabilisce che “ai fini del mantenimento dell’iscrizione nel registro delle ASP occorre accertare la congruità delle risorse economiche a disposizione dell’azienda e la sufficienza delle stesse ai fini del conseguimento degli scopi statutari” e che “dalla perdita dei requisiti discende la necessità di valutare la fattibilità di un piano di risanamento”. “In ogni caso all’estinzione consegue l’assegnazione del personale dipendente e l’attribuzione dell’eventuale residuo patrimoniale in favore di altra ASP del rispettivo ambito territoriale o in favore del Comune e della ASL territorialmente competenti”.
L’attuale amministrazione della struttura non ha rispettato gli obblighi imposti dalla legge e si è resa responsabile dell’aggravamento della posizione debitoria. Non risulta neanche che siano mai stati adottati atti di pianificazione del fabbisogno di personale né di verifica della reale consistenza della dotazione organica, che potessero anche consentire la ricollocazione del personale in eccesso. Ci sorprende anche l’atteggiamento assunto dal Comune di Bitonto, che invece di richiedere la presentazione di un piano di risanamento, ha ritenuto necessario proporre agli organi competenti l’avvio di una procedura per la concessione dei servizi attualmente erogati dall’ASP giungendo, di fatto, ad una privatizzazione della struttura mediante il project financing. Per questo vogliamo sapere dall’Assessore Emiliano se sia a conoscenza delle volontà espresse dall’amministrazione comunale e se ritenga legittimo l’affidamento in concessione dei servizi.