Dall’Associazione Architetti Bitonto riceviamo e volentieri pubblichiamo
“Les jeux sont faits!
Qualche mese fa avevamo tentato di stimolare un dibattito sulla qualità degli interventi pubblici, puntando in particolare i riflettori sull’area compresa fra le piazze Marconi, Cavour e Moro, luogo che, per la sua complessità, avrebbe potuto rappresentare una straordinaria occasione di progettazione.
Nonostante il nostro tentativo, dobbiamo nostro malgrado limitarci a registrare che con una deliberazione di Giunta del 20.11.2014, il Comune di Bitonto ha approvato il progetto definitivo ed esecutivo di una “rotatoria” in piazza Marconi per la cui realizzazione sono stati stanziati complessivamente 100.000 euro.
L’incarico di progettazione e direzione lavori, come si evince dai documenti, è stato affidato internamente ad un funzionario architetto. Un progetto però che nessuno, pare, ha avuto il piacere di vedere, nonostante le dichiarate intenzioni dello stesso sindaco che parlava qualche tempo fa della volontà di coinvolgere i cittadini.
Pur sperando che la presenza di un progettista architetto possa preservarci da una dozzinale bruttura come tante se ne sono viste, la nostra opinione resta pur sempre che l’intervento in un punto così complesso e significativo della nostra città avrebbe meritato un approccio ben diverso.
Esso era da intendersi piuttosto come un’occasione straordinaria di progettazione che avrebbe potuto favorire il rilancio di tutto il centro città, soprattutto se agganciato a quella famigerata “visione organica” che ha costituito un cavallo di battaglia durante la campagna elettorale di questa amministrazione e di cui però ad oggi non si vedono i frutti.
Sintomatica dell’assenza di una visione complessiva dei problemi che riesca a tradursi in una vera programmazione urbanistica, è la vicenda di quello che, cedendo all’avvilente mania di utilizzare il lessico inglese, viene chiamato “Park and Ride”: quella orribile spianata di asfalto non avrà mai nemmeno una reale utilità se ad essa non viene associato un piano complessivo dei flussi di traffico e, dunque, un’idea di fruizione dell’intera città.
Tornando alle tre piazze, ribadiamo che uno dei modi trasparenti per ottenere la qualità degli interventi è quello di ricorrere seriamente agli strumenti concorsuali previsti dal Codice dei Contratti, pratica pressoché sconosciuta alle amministrazioni bitontine. I due anni trascorsi dallo smantellamento delle isole spartitraffico preesistenti, sarebbero stati ben più che sufficienti per lavorare in questa direzione.
Resta pertanto il rammarico per l’ennesima occasione persa e per il fatto che ancora una volta, a dispetto dei tanti proclami a favore della partecipazione, altro cavallo di battaglia elettorale che risuona oggi vuoto e propagandistico, non sia stata avvertita la necessità di attivare quegli strumenti consultivi che pure esistono e attraverso i quali si sarebbe potuto coinvolgere perlomeno le associazioni, compresa la nostra, che forse un contributo pertinente avrebbe potuto offrirlo.
Peccato!
Rien ne va plus!”