«Sono l’unico di Bitonto rimasto ancora in piedi. Ho passato, insieme ai miei compagni, cose bruttissime. E voglio dire a voi ragazzi: “Non cascateci di nuovo”. Fate in modo che non ci siano altre guerre».
Sono le parole di Emanuele Coviello, bitontino sopravvissuto ai campi di prigionia tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Puntuale come ad ogni manifestazione in cui si ricordano quegli anni bui, Coviello è intervenuto sabato alla commemorazione per i caduti davanti al mausoleo presente nel cimitero.
Una manifestazione a cui, quest’anno, si è aggiunta la celebrazione per il centenario del Milite Ignoto.
«Attraverso il nostro ricordo, i morti in tutte le guerre sono e saranno giustamente onorati» sono le parole dell’assessore Angela Scolamacchia davanti ai ragazzi delle scuole cittadine. A rappresentare l’amministrazione comunale anche l’assessore Marianna Legista, che sottolinea come il ricordo del Milite Ignoto ci consenta di sentirci più vicini gli uni agli altri e di avvertire sincera solidarietà a tutte quelle famiglie che non hanno mai potuto riabbracciare i loro cari partiti al fronte e mai tornati: «Questa ricorrenza ci spinga a tendere la mano agli altri, ad ascoltare. Sia un messaggio di pace affinchhè non si ripetano le aberrazioni del passato».
La funzione religiosa è stata celebrata da don Ciccio Acquafredda, mentre, a curare i momenti musicali, la banda dell’associazione “Davide Delle Cese”, diretta dal maestro Vito Vittorio Desantis.