“L’Unione Europea e il Governo italiano devono continuare a essere i nostri interlocutori privilegiati per affrontare le questioni agricole da cui dipende la sopravvivenza delle nostre imprese”. A sostenerlo il presidente di Confagricoltura Bari-Bat Massimiliano Del Core che, a pochi giorni dall’insorgere delle proteste degli agricoltori arrivate anche in provincia di Bari, racconta quello che sta accadendo nel mondo agricolo.
L’ organizzazione a livello nazionale ha scelto, per il momento, il confronto per aprire un dialogo serrato con le istituzioni europee e il governo italiano. “L’esasperazione degli agricoltori è arrivata a un livello massimo ed è giusto ascoltarli – commenta Massimiliano Del Core – riteniamo però che sia opportuno avanzare con fermezza proposte concrete e trovare soluzioni insieme alla politica”.
Su questioni che riguardano scelte che arrivano direttamente da Bruxelles, il presidente Del Core sostiene che “L’Unione Europea deve continuare a essere un punto di riferimento. Gli obiettivi del Green Deal europeo sono condivisibili – continua – ma i target sono da riscrivere per far in modo che la sostenibilità ambientale coesista con quella economica. Il Green Deal – aggiunge – impone proposte normative insostenibili per gli agricoltori. A questo si aggiungono i vincoli incomprensibili della nuova PAC (Politica Agricola Comune) che non rappresenta più un vero sostegno al reddito degli agricoltori”.
La PAC per Confagricoltura Bari- Bat va riscritta: “Lo diciamo da tempo – continua il presidente dell’organizzazione- l’agricoltura è stata tradita da una PAC diventata una Politica “Ambientale” Comune. L’UE purtroppo vede questo settore solo come fonte di inquinamento ambientale. In realtà l’agricoltore è il primo a aver interesse e vocazione al presidio della natura e delle sue risorse”.
A tal proposito il presidente riporta come esempio quello che è accaduto al settore dell’olivicoltura: “Nelle provincie che rappresento, ovvero quella di Bari e quella della Bat, l’olivicoltura ha ricevuto un sostegno al reddito agricolo di gran lunga inferiore rispetto al passato. Grazie a un’azione politica siamo riusciti a proporre degli eco – schemi, cioè degli incentivi ulteriori al reddito degli agricoltori che potessero compensare quanto la commissione europea aveva tagliato inspiegabilmente per un settore primario di eccellenza che da’ reddito e occupazione”.
La forza del dialogo con la politica è centrale nell’azione e nelle scelte di Confagricoltura: “Il Ministro Lollobrigida nei giorni scorsi ha incontrato nostri rappresentanti insieme alle altre associazioni agricole – continua Del Core – aprendo un confronto tecnico-politico sui temi più caldi come i sostegni Pac, la concorrenza sleale derivante dalle importazioni, la gestione del rischio climatico, la crisi di alcune filiere, la tassazione del settore”.
Tra i primi risultati raggiunti, grazie al continuo confronto ai tavoli e nelle aule del parlamento, tanto quello italiano quanto quello di Strasburgo, il blocco della bozza del regolamento dell’utilizzo dei fitofarmaci da parte dell’UE. “Per fortuna attraverso un’azione politica portata avanti con consapevolezza la bozza di regolamento, che riduceva drasticamente l’utilizzo dei fitofarmaci in agricoltura senza dare alternative sostenibili e dunque mettendo a rischio le produzioni e l’approvvigionamento di cibo per il continente (a tutto vantaggio dei paesi extra UE…) bozza che sarebbe stata subito esecutiva, è stata bloccata a Bruxelles”.
Infine Del Core ha commentato lo stop dell’esenzione Irpef agricola, a seguito dell’approvazione della Legge di Bilancio 2024, nella quale non è stata prorogata l’agevolazione che, negli ultimi sette anni, ha consentito un beneficio per i redditi dominicali e agrari. “Sull’esenzione Irpef abbiamo stabilito di non alzare barricate per il momento, in occasione di questa finanziaria, non ce n’erano i presupposti – ha dichiarato Massimiliano Del Core, presidente Confagricoltura Bari-Bat – ma nel prossimo anno, quando gli effetti negativi di questo intervento dovrebbero farsi sentire, torneremo con forza sulla necessità di reinserire assolutamente l’esenzione a favore degli imprenditori agricoli”.
In rappresentanza dell’organizzazione di categoria, il presidente Massimiliano Del Core confida che la politica si renda conto delle esigenze dei singoli territori e possa rivalutare quelle decisioni che potrebbero solo penalizzare un comparto primario, con rischi ed incertezze specifici. “Comprendiamo il malcontento degli agricoltori – ha concluso Del Core – e proprio per questo non abbassiamo la guardia e riteniamo sia sempre utile un costante dialogo con le istituzioni, con determinazione, per riuscire a ottenere dei risultati concreti, soprattutto per il futuro dell’agricoltura mediterranea”.