Dopo “Bari ovest”, sigilli anche all’impianto di depurazione di Bitonto, sito in Contrada Morzone.
Ad eseguire il decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del pubblico ministero Baldo Pisani è stato il Nucleo di polizia giudiziaria della Guardia Costiera di Bari.
Da tempo, nel capoluogo si sta indagando sui reati ambientali di danneggiamento aggravato di acque pubbliche, deturpamento di bellezze naturali, getto pericoloso di cose e dispersione non autorizzata in atmosfera di emissioni maleodoranti.
Secondo la relazione degli investigatori, è stata certificata “la cattiva qualità del refluo in uscita dall’impianto caratterizzato da un’anomala colorazione marrone e dalla presenza di dense coltri schiumose, nonchè un’evidente alterazione cromatica delle acque marine superficiali interessate dallo scarico (di colore giallo/marrone) ed olfattiva della sovrastante colonna d’aria (percezione di odori molesti tipici di reflui fognari non depurati)“.
E’ stato riscontrato dalla Procura di Bari “il superamento, pressoché sistematico, dei valori tabellari di legge e la mancanza delle necessarie autorizzazioni allo scarico ed alle emissioni in atmosfera“.