C’è un posto, a Bitonto, dove si pratica uno sport nuovo, unico nel suo genere: il lancio del sacchetto dei rifiuti. Giocare è semplice. Basta posizionarsi sulla rampa in via Solferino, subito dopo la curva che, da piazza Caduti del Terrorismo, porta in via Castelfidardo. Sotto la rampa c’è un bidone della spazzatura il cui coperchio è stato appositamente divelto per permettere questo sport. Ed è al suo interno che bisogna lanciare il sacchetto, rigorosamente indifferenziato.
Battute a parte, si potrebbe classificare quell’angolo di Bitonto come un “regno del degrado, dell’inciviltà e della sporcizia”. Pur di non farsi la discesa e il successivo ritorno in salita, si preferisce rimuovere il coperchio di un bidone della spazzatura in modo da lanciare i rifiuti direttamente dalla sommità della rampa.
Scendendo sulla strada, poi, e tralasciando le macchine parcheggiate pericolosamente in curva, in spregio alla sicurezza stradale, basta affacciarsi sulla lama per notare quella che è una la vera vergogna: i cumuli di rifiuti accumulati giù nel letto dell’antico Tiflis, a ridosso della strada, accanto all’antico macello. Rifiuti di ogni genere, anche ingombranti, che potrebbero essere tranquillamente smaltiti con una chiamata all’Asv.
Ma perché prendersi la briga di telefonare, quando è possibile sfruttare quell’immenso immondezzaio che è la Lama Balice? È lì proprio per quello, per accogliere gli scarti della nostra vita quotidiana. Troppo verde sarebbe monotono. Meglio variegare la quantità di colori aggiungendo quelli dei nostri rifiuti.
Ma in tal modo si inquina la terra e, soprattutto, l’acqua sottostante, dirà qualcuno. Meglio di no, tempo sprecato. Concetti troppo difficili da comprendere per chi non è in grado di capire la gravità del fenomeno. Da chi è abituato a pensare solo in termini egoistici, ignorando il concetto di collettività, di bene comune da tutelare.
Per non parlare delle maggiori spese per lo smaltimento, che gravano sui cittadini tutti, compresi i responsabili, a causa sia per i costi di rimozione, sia per l’inferiore quota di differenziato, che porta i bitontini a pagare più tasse (gran parte di quei rifiuti proviene dal centro storico, dove è in vigore la raccolta porta a porta).
Anzi, quei grossi cumuli di rifiuti possono anche essere utilizzati dai ragazzi che, dall’alto, lanciano qualche piccolo petardo, incendiandoli e creando ancora più inquinamento, come è successo qualche giorno fa.