«Perché
il Governo non mette in pratica la tac-olio firmata e operativa del
giugno 2014 grazie a un nostro ordine del giorno e nel frattempo cade
dalle nuvole quando accadono le truffe ai danni del nostro oro
verde?»
A
chiederselo sarcasticamente sono Francesco Cariello e Giuseppe
L’Abbate del Movimento 5 stelle in una nota congiunta delle
Commissioni Agricoltura e parlamentare d’inchiesta sulla
contraffazione, di cui proprio il deputato bitontino è vice
presidente.
La
nota è arrivata all’indomani dell’ennesima truffa, scoperta in
Puglia, riguardante la frode di ben 7mila tonnellate di olio d’oliva,
fatte passare per “Made in Italy” seppur miscelate con prodotti
provenienti dalla Siria e dal Nord Africa.
«Per
fortuna – scrivono
i due grillini – c’è
il Corpo forestale dello Stato a stanare le truffe ai danni del
nostro ‘oro verde’, visto che il Governo, dopo aver latitato, ora
con una mano lo loda per il suo lavoro e con l’altra firma la sua
abolizione».
Il
riferimento, infatti, è alla questione che il Corpo possa scomparire
ed essere inglobato nelle altre forze dell’ordine.
«I
sequestri, per i quali ringraziamo le forze dell’ordine, dimostrano
che il fenomeno è tuttora in atto – proseguono
i deputati -. Eppure
il Governo aveva tutti gli strumenti disponibili sia da un punto di
vista giudiziario, come nel caso dell’informativa inviata
dall’Agenzia delle dogane che forniva gli elementi necessari per
una denuncia all’Antitrust, sia da un punto di vista legislativo
come nel nostro ordine del giorno che promuoveva la cosiddetta ‘tac
salva-olio».
Già,
ma cosa è questa Tac salva olio? Si tratta di un particolare
controllo che “fotografa”
tutto quello che c’è dentro l’olio, e il risultato viene confrontato
con le differenti varietà di oli italiani, per capire se ha le
stesse caratteristiche o meno.
Lo
strumento sarebbe utile – fanno sapere molti addetti del settore,
tra cui anche la Coldiretti – anche per difendersi dall’invasione
dell’olio tunisino che ha visto aumentare del 734 per cento le
importazioni nel 2015, mettendo così a rischio il prodotto
autoctono, quest’anno in ripresa rispetto alle annate precedenti, con
circa 299 mila tonnellate.
«Chiediamo – concludono i
parlamentari pugliesi 5 Stelle –che il
Governo venga a riferire al più presto in Parlamento motivando
queste gravi omissioni e spiegando quali azioni concrete intenda
adottare per rendere operative al più presto su tutto il territorio
nazionale le misure approvate nell’ordine del giorno del M5S oltre
un anno e mezzo fa a tutela della filiera produttiva olivicola, in
particolare per quanto riguarda la banca dati sugli oli extravergini
d’oliva e la cosiddetta ‘tac salva-olio’».