Ancora una proroga di sei mesi.
É questa la richiesta della Procura di Bari per le indagini preliminari sull’ex direttore generale dell’ente, Michele Petruzzellis, indagato per corruzione, e su Michele (Lillino) Labianca, già assessore alla Viabilità, indagato invece per tentata concussione, e i fratelli Alviero e Erasmo Antro, accusati di truffa ai danni della Provincia.
E’ la seconda proroga che viene chiesta dalla Procura, dopo quella chiesta lo scorso mese di marzo.
In realtà, però, l’iscrizione nel registro degli indagati di Labianca e Petruzzellis avvenne già a fine maggio 2012, quando a due mesi di distanza dal loro arresto, i fratelli Antro raccontarono di una serie di pressioni e richieste di favori da parte della politica, ma non solo: denaro, assunzioni di parenti dei dirigenti già presenti negli uffici di via Spalato.
L’inchiesta, portata avanti dal pubblico ministero Carmelo Rizzo e dagli uomini della Guardia di finanza, nasce a marzo 2012 grazie alle anomalie evidenziate da un istituto bancario e alle denunce depositate in Procura da un dirigente che era in servizio a via Spalato.
Da qui, l’arresto e i domiciliari ai fratelli Antro e l’interrogatorio che allargò a macchia d’olio l’inchiesta, con il coinvolgimento di Labianca e Petruzzellis, in quanto si parlava di appalti, favori, rapporti con esponenti politici e campagne elettorali.