Si è rinnovato anche quest’anno l’appuntamento con con
il “Trofeo SPRAR”, giunto alla seconda edizione, triangolare di calcio a 5 organizzato dalla Società Cooperativa Sociale “Auxilium” e dagli operatori del servizio SPRAR (Sistema di protezione per Richiedenti asilo e Rifugiati), in
collaborazione con la Soc.Coop.Soc. Eughenia e la Fondazione Santi Medici.
Il torneo, patrocinato dal Comune di Bitonto, si è
tenuto ieri pomeriggio, presso il Circolo Tennis, in via Nenni, ed ha visto
confrontarsi tre squadre: una composta da alcuni beneficiari dello SPRAR, una
seconda da alcuni ragazzi di “Eughenia” ed una terza compagine della Fondazione
Santi Medici.
In secondo piano, ovviamente, il risultato del
triangolare (che, per la cronaca, ha visto il successo della squadra dello SPRAR), ma decisamente più
nobili ed importanti le ragioni ed i contenuti dell’iniziativa, che rientra
nell’ottica della creazione di una rete che sia sempre più sinergica tra le
varie realtà sociali del nostro territorio, al fine di favorire l’integrazione
nel tessuto sociale bitontino dei ragazzi richiedenti asilo e rifugiati.
A sottolinearlo il responsabile della Cooperativa
Auxilium, Sante Sabatino.
«Dopo la prima edizione dello scorso anno, abbiamo
riproposto l’organizzazione di questo triangolare, inserendo pure i ragazzi
della Fondazione Santi Medici –
ha illustrato Sabatino –. Anche con loro si è creata una collaborazione,
abbiamo stipulato un protocollo d’intesa per svolgere una serie di attività sul
territorio bitontino per integrare i nostri ragazzi stranieri con quelli
italiani del posto. Ad esempio, c’è stato lo spettacolo teatrale in occasione della
Giornata Mondiale del Rifugiato lo scorso 20 giugno, ed ora stiamo continuando
a svolgere insieme queste attività. Abbiamo invitato entrambe le associazioni
per far stare insieme tutti i ragazzi in un pomeriggio di festa. È una iniziativa
che porteremo avanti anno dopo anno».
«Stiamo già impostando idee per la prossima Giornata
Mondiale del Rifugiato, anche per coinvolgere i dieci nuovi ragazzi che sono
arrivati – ha continuato –. Poi daremo
sicuramente spazio a numerose attività culturali e sportive, col fine di
integrarli nel tessuto bitontino, anche se alcuni di loro già sono integrati
con amici e comitive e parlano un buon italiano».