Quella che per settimane è stata una speranza si è trasformata in realtà.
E ad annunciarlo è lo stesso presidente dell’ente, Cesare Veronico. «Sono sospese quelle di settembre e le prossime saranno discusse su proposta delle forze armate dalle istituzioni preposte, tra cui l’Ente Parco. È un risultato importante sul quale in pochi avrebbero scommesso».
Sembra essere finalmente giunti, allora, alla fine di un grande paradosso che interessava l’area naturale: la presenza di carri armati, migliaia di soldati ed artiglieria per esercitazioni militari. A tutela delle aree protette.
La presenza delle forze armate nell’Alta Murgia è precedente alla nascita del Parco nazionale, che, istituito solo nel 2004, consta di 68mila ettari, e interessa due Province (quella di Bari e la Bat) e 13 Comuni. Fino al 1963 erano installate addirittura delle basi di missili a testata nucleare; oggi ci sono diversi poligoni di tiro, e alcune zone del Parco vengono sfruttate per pratiche di addestramento dell’esercito.
Ben presto, il presidente Veronico, le principali istituzioni pugliesi interessate, Legambiente, hanno iniziato la loro battaglia per chiedere l’interruzione delle esercitazioni. «Noi pesiamo addirittura il numero dei visitatori di una passeggiata in bicicletta, per non stressare troppo l’ambiente. E poi ci vediamo arrivare tremila soldati con mezzi pesanti», ha denunciato Veronico ad un quotidiano nazionale un paio di mesi fa.
«I danni sono molteplici: penso alle stradine che non sono fatte per essere percorse da questo tipo di vetture, alla flora e alla fauna calpestate, alle specie animali che abbandonano il territorio perché spaventate dagli spari». Secondo Veronico, inoltre, agli effetti negativi sullo sviluppo di flora e fauna si aggiungevano anche ricadute negative sul turismo per la chiusura di alcuni percorsi per motivi di sicurezza.
Dopo le numerose sollecitazioni è arrivato nei giorni scorsi l’annuncio del presidente della commissione Difesa del Senato, il pugliese Nicola Latorre: «Le esercitazioni a fuoco avevano creato disagi nell’area protetta, per questo si è deciso di sostituirle con esercitazioni non a fuoco. Il nuovo calendario sarà comunicato al Comitato misto paritetico della Regione Puglia per preservare l’area protetta del parco nazionale dell’Alta Murgia senza inficiare l’addestramento dei militari italiani impegnati nelle missioni internazionali».
Addio esercitazioni, allora, ma le forze armate resteranno nella zona secondo un protocollo firmato dallo stesso parco nel 2007.