Ancora nubi
sulla presunta incompatibilità di alcuni consiglieri comunali.
Nubi
piuttosto pesanti e difficili da diradare.
Causa
l’entrata in vigore della legge anticorruzione varata dal governo Monti circa
un mese fa, l’assessore Franco Scauroed i consiglieri Carmela Rossiello, Giovanni Ciccarone e Francesco Gala dovrebbero lasciare
l’incarico perché aventi ruoli dirigenziali pubblici inconciliabili con la
carica politica.
Dovrebbero,
perché in realtà la situazione è ancora stretta nella morsa dell’incertezza, e
perciò nulla è certo del loro futuro.
L’organo che
deve fare chiarezza, il ministero della
Funzione Pubblica, continua nel frattempo a non pronunciarsi.
In realtà, è
proprio la legge in questione, a lasciare perplessi. Sulla vicenda anche l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) ha provato a
vederci chiaro, e qualche giorno fa ha scritto proprio al capo dipartimento delministero della Pubblica Amministrazione,Antonio Naddeo, «per ricevere orientamenti in merito alle
problematiche applicative poste dal D. lgs n. 39/2013 in materia di
inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche
amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico». In modo
particolare, «l’Anci rileva il contrasto
tra l’art.4 del dl n.95/2012 che impone alla Pa, titolare della partecipazione
o di poteri di indirizzo e vigilanza, di nominare propri dipendenti nei Cda
delle società partecipate, e l’art. 9 del D. lgs 39/2013 che prevede che gli
incarichi amministrativi di vertice e gli incarichi dirigenziali nelle Pa, sono
incompatibili con l’assunzione e il mantenimento, nel corso dell’incarico, di
incarichi o cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati
dall’amministrazione o ente pubblico che conferisce l’incarico».
L’associazione
dei Comuni chiede anche un chiarimento sul comma 2 dell’articolo 7.
Sempre nei
giorni scorsi, la Asl ha cercato di
dare una sua risposta, assolutamente non vincolante, sulla intricata vicenda.
Ebbene,
secondo l’azienda sanitaria, Scauro,
Ciccarone e Gala non sono incompatibili con le cariche politiche coperte.
La vicenda,
comunque, resta alquanto intricata.