Ci sarà anche Michele Abbaticchio alla ventiquattresima edizione della “Quattro giorni d’estate“, la kermesse di politica in corso a Taranto da ieri fino a sabato, organizzata dall’associazione “Le città che vogliamo“.
Le quattro giornate avranno come tema ‘passione’, ‘politica’, per l’appunto, e ‘città come bene comune’, “tutte tematiche affini alla vision di Italia in Comune“, ha detto Abbaticchio, che sarà ospite alla serata di domani, insieme a Marco Lacarra e Michele Laforgia.
Il riferimento del sindaco di Bitonto al partito di cui è co-fondatore è sorto quasi spontaneo dal momento che Italia in Comune non ha fatto mistero di mirare proprio a una rivoluzione che parta dagli enti territoriali per eccellenza, i Comuni d’Italia, per il rilancio complessivo del Paese. Una rivoluzione che dal locale arrivi al globale e da compiere anche sulla scorta dello scambio delle esperienze di successo elaborate dalle Amministrazioni locali, quelle naturalmente più vicine ai bisogni della gente.
Ed in effetti la serata di venerdì, quella che è stata idealmente dedicata al ricordo di don Tonino Bello, verterà sul tema ‘la città come polis’.
“Sono onorato di partecipare a una serata in cui intesseremo un dibattito su un argomento che mi è così tanto caro– ha commentato in merito alla sua partecipazione all’evento- Le città di oggi sono lo specchio di una società in profonda crisi. Crisi economica, crisi politica ma, su tutto, una crisi valoriale forse senza precedenti. Oggi siamo testimoni di un paradosso: complice anche l’avvento dei social- che tutto sono meno che luoghi virtuali di ‘socialità’- stiamo assistendo alla ‘spersonalizzazione’ della città, ridotta a mera aggregazione di individui. Anche i luoghi pubblici rischiano di essere sempre meno spazi collettivi dove esercitare la ‘socialità’, l’incontro, l’integrazione. In altri termini, è come se la piazza stia smettendo di essere l’ ‘agorà’ di un tempo e gli stessi cittadini stiano dismettendo il ruolo di rappresentanti della propria identità territoriale. Ecco, in questo contesto, forse vale la pena chiedersi se non sia necessario fermarsi un attimo e recuperare quella dimensione di centro nevralgico della vita economica, sociale, politica che aveva la ‘polis’. Soprattutto, ha senso farlo per noi amministratori che, quotidianamente, lottiamo come possiamo, alcune volte riuscendoci, altre meno, per invertire questo processo. Lo facciamo quando attiviamo quei percorsi di partecipazione che facciano sentire coinvolti i cittadini, o quando cerchiamo di far riappropriare tutti di quegli spazi urbani che, non senza mille difficoltà, andiamo a riqualificare. Il senso è re-innamorarci dei nostri luoghi e permettergli di essere davvero il fulcro delle nostre attività“.
In definitiva, per Abbaticchio, in piena linea ItC, per un ritorno alla politica occorre un ritorno alle città: “La polis rappresenta quell’enorme patrimonio culturale a cui dovremmo tornare, quell’eredità che dobbiamo custodire, esattamente come dobbiamo continuare a essere custodi del messaggio di don Tonino. Partire dal passato è la chiave per comprendere la condizione in cui viviamo e, allo stesso tempo, per ricordarci che sono le Comunità ed i singoli che le compongono, con i loro comportamenti quotidiani, a determinare il futuro del territorio che abitano”.
L’appuntamento con l’evento è alle ore 20.15 a Villa Vetusta di Lama, Taranto.