Andranno
tutti a processo i nove ragazzi bitontini, di età compresa tra i 23
e i 39 anni, accusati di violenza sessuale di gruppo aggravata
dall’uso di alcool.
Il
giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Bari, Michele
Parisi, ha infatti confermato l’impianto accusatorio fornito dal
pubblico ministero Chiara Giordano, convinta che gli imputati abbiano
commesso violenza di gruppo «in
tempi diversi, con più azioni esecutive di un medesimo disegno
criminoso, con compresenza fisica e partecipativa e tra loro riuniti»nei
confronti di una 26enne, bitontina anche lei, tra aprile e giugno
2010.
Sempre
secondo l’accusa, il più piccolo dei 9 ragazzi, avrebbe minacciato
la ragazza (che nell’udienza di ieri si è costituita parte civile)
«prospettandole– si legge nel capo d’imputazione – la
diffusione di un video che documentava rapporti sessuali intrattenuti
dalla stessa e la divulgazione nella famiglia dei suoi costumi
sessuali».
Non
solo, perché dalle indagini condotte dalla polizia, emergerebbe
anche che la vittima sarebbe stata costretta a fare sesso (a volte
con calci e pugni) come «segno
di gratitudine»,
preteso in cambio
della distruzione di quel video. La ragazza ha raccontato, inoltre,
che il presunto branco l’avrebbe portata a casa, o in luoghi come
casolari di campagna, falegnameria, sottoscala e persino in
auto, costringendola a spogliarsi ed avere rapporti con loro.
Il
rinvio a giudizio per i 9 era stato chiesto a fine maggio
(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/nove-bitontini-sotto-processo-per-violenza-sessuale/3429.htm),
e adesso il processo inizierà il 2 febbraio davanti alla prima
sezione penale del Tribunale di Bari.