Il Piano delle opere pubbliche triennali 2018-2020 presentato l’altra mattina a Palazzo Gentile è come una grande torta divisa in due. Da un lato c’è la fetta più piccola. Due milioni di euro di soldini comunali che serviranno per la manutenzione delle strade, studi e adeguamento di alcuni edifici scolastici in materia di norme antisismiche (“Da dopo il terremoto di san Giuliano di Puglia, Bitonto è diventata una città a rischio sismico”, dall’Ufficio tecnico dixit), lavori da effettuare in alcune scuole, e qualche altra cosuccia ancora.
Dall’altro lato c’è la parte che sazia di più consistente. I quasi 33 milioni di euro derivanti da finanziamenti europei e regionali strappati da gennaio 2017, che dovrebbero cambiare di netto il volto della città. Ridisegnando centro e periferie.
La parte “europea”. Sono i tanti bei soldini con i quali da Palazzo Gentile intendono fare un restyling completo della città. Con la speranza, ovviamente, che ci sia un rapporto direttamente proporzionale al 100 per cento tra fondi intercettati e cantieri da aprire e appaltare. La maggior parte è raggruppabile nel programma “Periferie aperte” grazie alla Città metropolitana, Rigenerazione urbana (oltre 4,5 milioni di euro), la Community Library (arriverà poco meno di 1 milione di euro), l’”Interreg. Italia-Grecia” con i suoi tre progetti (1milione e 300mila euro), i cantieri sociali antimafia (430mila euro), i sette milioni di Fondi Cipe per il famigerato sottopasso di via Santo Spirito. Ma c’è anche il Centro comunale di raccolta nella Zona artigianale, i 700mila euro per abbattimento barriere architettoniche alla scuola “Vito Felice Cassano”, il Visitor center (800mila euro, da realizzare nel Tribunale e sarà una sorta di lungo percorso storico ultra tecnologico sulla Città metropolitana), la riqualificazione di piazza Caduti del terrorismo (900mila euro, e si parte dal progetto presentato dai cittadini), più alcune opere di efficientamento energetico.
E, in tema di infrastrutture sovracomunali, ci sarebbe anche il ponte sulla sp.231 in direzione Terlizzi: “La ditta che sta svolgendo i lavori – ha sottolineato il sindaco Michele Abbaticchio – ha promesso che saranno ultimati entro la fine dell’estate”.
L’impegno “comunale”. Anche con i due milioni di euro che dovrebbero uscire dalle casse di Palazzo Gentile, si dovrebbe fare qualcosa di buono. Anche perché – come ha spiegato la Posizione apicale del Servizio Lavori pubblici, Luigi Puzziferri – il Comune può spendere qualcosina in più anche grazie a un allentamento dei vincoli sul Patto di stabilità, e questo è senz’altro un bene.
E si è detto, allora. Intervento per la palestra della scuola media “Carmine Sylos”, dell’impianto di riscaldamento alla “Caiati”, l’adeguamento alle norme antisismiche di alcuni istituti scolastici, lavori alla tettoia della piscina comunale, la manutenzione ordinaria delle strade (persino quelle rurali), sistemazione della viabilità nell’abitato di Palombaio, senza dimenticare i cimiteri delle frazioni, e l’illuminazione sul ponte che conduce sulla strada provinciale 119 Bitonto-Palo del Colle. Da corso Vittorio Emanuele, inoltre, pensano anche in casa, perché non si escludono alcuni interventi di messa in sicurezza proprio di Palazzo Gentile.
Ma le priorità quali sono? È lecito domandarsi, però, dinanzi a tante cose da fare, quali sono le priorità e ciò che dovrebbe essere realizzato in tempi non lunghi. “Partiremo subito – è stato il cronoprogramma di Puzziferri – con gli appalti di villa Sylos e successivamente con quello del Centro polisportivo “Nicola Rossiello”, per poi passare a tutto ciò che riguarda il Lungolama e l’ex macello comunale. Per quanto riguarda i fondi comunali, invece, spenderemo man mano che incasseremo con gli oneri di urbanizzazione”.