«La
sanità bitontina non è stata scippata o depredata».
Una frase che fa gelare il sangue, che non può non
scatenare la rabbia di chi ha visto sotto i propri occhi la trasformazione del
nostro Ospedale da centro di eccellenza a fantasma di se stesso.
Eppure la frase pronunciata dal direttore generale dell’Asl Bari, Vito Montanaro, sembra essere passata quasi inosservata dal
pubblico presente ieri nella Sala degli specchi.
L’occasione è stata la manifestazione “La
Sanità a Bitonto”, organizzata da Progresso
Democratico. Si tratta di «un tavolo
informativo per far conoscere i servizi ora disponibili e le prospettive future»,come spiegato dal dott. Giuseppe Morea,
componente del direttivo dell’associazione politico-culturale.
Se, come giustamente osservato da Mimmo Larovere, direttore della rivista “Primo Piano”, fare
battaglie per riottenere l’ospedale di 20 anni fa non ha più senso, certamente è
necessario interrogarsi e impegnarsi per il futuro della nostra struttura.
«Sino
al ’98, Bitonto aveva un ospedale di eccellenza. La politica poi ha deciso
altro» ricorda l’assessore bitontino al Welfare e
Integrazione socio-sanitaria Franco
Scauro, iniziando a tracciare la triste storia del nostro nosocomio.
«La
città non ha pianto sul latte versato. – precisa – Ricordo un Consiglio comunale con l’allora
governatore della Puglia, Raffaele Fitto, in cui, certi di non poter più
difendere l’ospedale così com’era, si parlò di ospedale satellite del San Paolo
che fungesse da filtro per lo stesso nosocomio barese».
Le evoluzioni successive, i depotenziamenti, sono
tristemente noti, così come sono note le difficoltà che i pazienti sono
costretti a subire. «Al pronto soccorso del policlinico, si aspetta persino 48 ore su una
sedia»cita solo a titolo di
esempio il nostro assessore.
«Bitonto non è stata trascurata–
risponde Montanaro –, deve solo avere una caratterizzazione. La sanità bitontina non è stata depredata.
Dal 1998, in cui era centro d’eccellenza, sono passati 17 anni e in questo
periodo è cambiato il mondo».
«Nell’estate del 2014 – ricorda Larovere – il Consiglio comunale bitontino, all’unanimità,
varò un documento in cui si chiedeva un poliambulatorio di terzo livello per
ridare dignità all’ospedale. Che fine ha fatto?».
«Non
è stato trascurato dalle dirigenze ASL – risponde Montanaro – ma non ne hanno tenuto completamente conto
in sede Regionale con il riordino disciplinato dalla 427».
«Stiamo
immaginando un progetto per la nuova Giunta» dichiara il direttore
generale convinto che la soluzione sia la deospedalizzazione dei servizi. «Nelle nostre idee, l’ospedale deve curare
le emergenze. Il paziente curato sarà poi indirizzato nei presidi territoriali».
«Aspettatevi
iniziative importanti, come promesso in campagna elettorale, che saranno frutto
anche dei suggerimenti che daremo all’assessore regionale»,
che si prospetta essere proprio il governatore Michele Emiliano.
«In
Puglia abbiamo 46 ospedali. Tra questi, 12 fanno il 60-70% dei ricoveri totali.La Regione deve continuare a chiudere i
piccoli ospedali».
Da parte della dottoressa
Silvana Fornelli, direttore
amministrativo dell’ASL, la promessa di una collaborazione reciproca e
costante con il territorio.
Se in apertura il sindaco Michele Abbaticchio, ringraziando Montanaro per la disponibilità,
aveva lodato la presenza del pubblico che «nonostante
le promesse non mantenute (e non solo in ambito sanitario), mostra con la
propria partecipazione l’amore per la città», non dello stesso parere è Lillino Sannicandro.
Il presidente di Progresso Democratico è amareggiato per
la mancata partecipazione dei cittadini in prima linea per il futuro del nostro
nosocomio.
Lo stesso poi chiede lumi al dirigente sulla spinosa
questione del 118 non medicalizzato,
prospettato per Bitonto e annunciato il 15 giugno dalla nostra testata (http://www.dabitonto.com/cronaca/r/sanita-disastro-a-bitonto-da-luglio-ambulanza-del-118-senza-medico-la-citta-e-pronta-a-lottare/6481.htm).
Se il bollettino regionale non bastava a rispondere alle
accuse di infondatezza della notizia, la conferma arriva direttamente da
Montanaro: «È un documento realizzato a
fine mandato che contiene errori materiali. Date le criticità, il documento
sarà rielaborato».
La chiusura spetta a Gaetano
De Palma, componente del direttivo di Progresso Democratico: «Questo incontro è nato per condividere e
spiegare ai cittadini le prospettive in campo sanitario. Bitonto si aspetta una
risposta dalla Regione. Vogliamo sapere quali servizi possiamo avere e chiedere
che quelli offerti possano funzionare nel modo migliore».
«La
Regione deve studiare il territorio e valutare le esigenze»conclude Montanaro.
Il
grido di dolore della comunità bitontina sarà ascoltato questa volta?