Era il 16 agosto 2017 quando per un banale litigio, derivante da un diverbio legato alla circolazione stradale, perse la vita il 25enne Giuseppe Muscatelli (leggi qui la ricostruzione: https://bit.ly/2wmfndM).
In poche ore i Carabinieri del Comando di Molfetta – guidati dal Capitano Vito Ingrosso – e il Pm Larissa Catella, risolsero il caso, arrestando il 68enne Gaetano Sesto per omicidio colposo aggravato da futili motivi.
Dopo l’udienza preliminare, Sesto fu rinviato a giudizio dinanzi alla Corte d’Assise (leggi qui: https://bit.ly/2xyBn4e).
Intanto, sono emersi alcuni nuovi particolari. Dall’esame autoptico svolto sulla vittima, sono emerse ferite da arma da taglio sulle mani del giovane, che avrà provato a difendersi.
Pare, inoltre, che le immagini delle videocamere di videosorveglianza non siano chiarissime se non al momento del colpo che causò la morte del giovane. Dei vari automobilisti presenti, non si è paventato più nessuno a conferma del fatto che il giovane rimase solo e agonizzante per diversi minuti. Resta, a poter testimoniare, solo la figlia di Sesto – presente durante il fattaccio assieme alla nipotina del 68enne -.
La famiglia di Muscatelli, difesa dal legale Francesco Bonasia, si è costituita sin da subito parte civile durante l’iter processuale.