Dal consigliere Pd Franco Natilla riceviamo e volentieri pubblichiamo
Sparatorie in città e in pieno giorno, furti in appartamenti, ruberie e scorribande per le campagne e il nostro primo cittadino finalmente rompe il silenzio e affida al suo caro Facebook uno striminzito stato che farebbe ricadere tutto quello che accade nella città al mancato controllo sui “ciclomotori” e alla mancata “collaborazione tra le varie forze dell’ordine”.
Uno stato che gli serve per rintanarsi ancor di più nella cerchia dei suoi “amici” e sfuggire alle sue enormi responsabilità che ormai pesano come macigni sulla sua testa.
E il chiedere ai cittadini di “segnalargli” quello che vedono o ascoltano altro non è che un arrendersi e riconoscere le sue manchevolezze nel non aver saputo in questi tre anni far passare il giusto messaggio.
Quello della necessità di garantire alla città sicurezza e che i cittadini avevano e hanno bisogno di una percezione di sicurezza sempre più marcata e concreta.
Il Sindaco Abbaticchio non ha compreso che il livello di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni si lega a doppia mandata alla necessità di sentirsi sicuri e tranquilli per le strade, in casa e in campagna.
Non è riuscito Abbaticchio a costruire idonee intese con le Autorità di Pubblica Sicurezza, alle quali va il mio e il nostro ringraziamento per l’opera meritoria che svolge, sui cui tavoli bisognava portare i bisogni di sicurezza urbana di una città come Bitonto, di una città che vuole vivere senza paura, giorno per giorno, ed ora per ora. Il Sindaco, quale responsabile del Governo in sede locale, data l’allarmante situazione e prima ancora che si riunisse, come per legge, il Comitato Provinciale per l’Ordine Pubblico, avrebbe dovuto convocare i responsabili locali delle Forze di Polizia per allestire, in accordo e con la partecipazione delle stesse, le misure più urgenti.
E’ quindi pretestuoso e poco dignitoso addebitare solo ad altri ed acriticamente le responsabilità di quanto sta accadendo.
E ora i nodi sono venuti al pettine e si vuol tentare di correre ai ripari dopo aver fatto finta di non vedere quello che accade quotidianamente agli angoli delle strade.
Troppo impegnato il Sindaco in questi anni alla costruzione di giochi e giochini all’interno dell’agorà della politica locale e metropolitana, troppo impegnato a costruire “cantieri dal basso” per una “dannata voglia” di visibilità, a tutto svantaggio della concretezza sul piano dei bisogni sociali di una società, quella bitontina, allo stremo delle forze nonostante quello che si vuol far credere con “teatrini” e “sceneggiate” varie.
Non si è voluta perseguire con costanza e determinazione l’idea della “sicurezza partecipata” facendo sintesi con tutte le forze politiche e sociali.
Ma del resto sappiamo, la partecipazione a parole è una bandiera del Sindaco, ma nei fatti la sua è solo e soltanto voglia di essere e voler essere un uomo solo al comando.
E queste sono le conseguenze.
Una città insicura e in balia di bande.