C’è un filo rosso tramato d’amore e solidarietà che lega due pontefici e due associazioni anche bitontine.
Parte da San Giovanni Paolo II, che al grande Movimento delle Misericordie d’Italia affidò questa impegnativa consegna: “Siate i promotori e fautori della civiltà dell’amore, siate testimoni infaticabili della cultura della carità“.
Quasi sei lustri dopo, su un sagrato inondato dall’oro del sole e affollato di gente festante, papa Francesco ha certificato la promessa mantenuta da questo stuolo di operatori in divisa gialloblu che ogni qualvolta c’è una difficoltà, piombano come angeli custodi a realizzare le parole di Wojtila.
Il presidente della sezione bitontina, Vincenzo Marrone, è raggiante di felicità per la giornata trascorsa in Vaticano: “E’ stata una grande emozione incontrare il Santo Padre, che nel suo primo Angelus pronunciò una frase che per noi è una stella polare: “La misericordia cambia il mondo”. Ecco, noi ogni giorno, con una carità umile, silenziosa, non ostentata, proviamo a realizzare questo rivoluzionario pensiero papale“.
Dunque, non poteva non essere l’erede del Poverello di Assisi ad indicare la strada su cui proseguire il cammino alle donne e agli uomini della Misericordia di Bitonto, accompagnati dai “colleghi” della Fratres.
Una strada, appunto, lastricata d’amore e solidarietà…