Dal Partito Democratico – Sezione di Mariotto riceviamo e volentieri pubblichiamo
“Con
la L. 27 dicembre 2013, n.147 (legge di stabilità 2014), è stata istituita la IUC
(Imposta Unica Comunale), composta da IMU, TASI e TARI. Il legislatore ha demandato ai comuni, in ragione della loro
potestà regolamentare ex art. 52 D.lgs. n.446/97, l’obbligo di integrare la
disciplina della nuova imposta per definire, nel dettaglio, alcuni aspetti
relativi alle singole componenti del tributo, in particolare per quanto
concerne la nuova TARI (tassa sui rifiuti), che sostituisce la Tares, la cui
applicazione è disciplinata dai commi 641-688 dell’art.1
della L.147/2013.
Il
circolo PD di Mariotto, da sempre impegnato nelle tematiche ambientali, in
particolare per quanto riguarda le buone prassi in tema di raccolta
differenziata, chiede all’Amministrazione un atto di coraggio e lungimiranza,
adeguando finalmente i meccanismi di riscossione dei tributi in materia di
servizio di raccolta dei rifiuti urbani, al principio “chi inquina
paga”, sancito dall’art. 14 della direttiva 2008/98/CE, che la stessa
disciplina TARI richiama al comma 652.
Evitando
di entrare per l’ennesima volta nel merito delle problematiche relative alla
raccolta differenziata col metodo del porta a porta e degli eventuali
interventi integrativi o di supporto e nella trepidante attesa dell’istituzione
dell’ARO e dell’estensione del porta a porta al resto della città, riteniamo
opportuno che l’Amministrazione, nei regolamenti da emanare, tenga conto di
prevedere opportune agevolazioni nella commisurazione della tariffa TARI, per
quelle utenze domestiche che rientrano nell’ambito del progetto
“sperimentale” di raccolta differenziata, residenti nel centro
storico di Bitonto e nelle frazioni di Mariotto e Palombaio.
La
possibilità di prevedere riduzioni nella modulazione della tariffa per la
raccolta differenziata riferibile alle utenze domestiche, è prevista dal comma
658 dell’art.1, L.147/2013.
La
volontà del legislatore italiano di sposare a pieno il principio europeo
“chi inquina paga” si evince altresì dal comma 667, art.1 della
L.147/2013 che prevede l’emanazione entro giugno, di un Regolamento, (su
proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali), che stabilisca criteri per la realizzazione da parte dei comuni di sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti
conferiti al servizio pubblico o di sistemi di gestione caratterizzati
dall’utilizzo di correttivi ai criteri di ripartizione del costo del servizio,
finalizzati ad attuare un effettivo modello di tariffa commisurata al servizio
reso a copertura integrale dei costi relativi al servizio di gestione dei
rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati,
svolto nelle forme ammesse dal diritto dell’Unione europea.
Nell’attesa
del regolamento ministeriale, il comma 668 stabilisce però che i comuni, che
hanno realizzato sistemi di misurazione puntuale
della quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico possono, con
regolamento di cui all’art. 52 del D.Lgs. n. 446/1997, prevedere l’applicazione
di una tariffa avente natura corrispettiva, in luogo della TARI. Sottolineiamo,
inoltre, come la volontà di istituire meccanismi premiali verso le utenze che
differenziano, era già stata enunciata dalla stessa Amministrazione nell’art.23
c.4 del Regolamento Tares.
Riteniamo
quindi doveroso e improrogabile che il Comune di Bitonto si doti degli
strumenti previsti, specie quelli relativi all’individuazione di criteri per
stabilire in maniera puntuale la quantità di rifiuti prodotti dalle singole
utenze assoggettabili all’imposta sui rifiuti, senza giustificare le eventuali
mancanze ricorrendo, ancora una volta, alla futura costituzione dell’ARO, della
quale sinora si è fatto solo un gran parlare e che molto spesso è servita per
coprire lacune e ritardi sia di questa Amministrazione che della sua partecipata
affidataria del servizio di raccolta rifiuti.
Nelle
more dell’attivazione di tali strumenti, tuttavia, sarebbe auspicabile che
l’amministrazione comunale desse finalmente un segnale positivo agli utenti del
porta a porta, a parziale ristoro del maggiore impegno richiesto loro nello
smaltimento dei rifiuti in questi 6 anni e quale premialità per i risultati
comunque ottenuti in tale periodo, prevedendo nell’elaborando regolamento TARI
una riduzione della tariffa in loro favore che, per il momento, prescinda dal
calcolo puramente ragionieristico sulla percentuale di rifiuti differenziati
smaltiti.
In
conclusione, riteniamo che, prevedendo tariffe ridotte per i soggetti
individuati e attuando meccanismi premiali delle buone pratiche ambientali e
affiancando a questi le opportune misure sanzionatorie e discriminatorie
rispettivamente per chi inquina e per chi non differenzia, si possa incentivare
il ricorso alle modalità di raccolta differenziata porta a porta, aumentando
così la percentuale dei rifiuti differenziati sul totale di quelli prodotti ed
evitare altresì le sanzioni previste per i comuni meno virtuosi”.